La performance degli investimenti ESG Tra driver e strategie di gestione
PERSPECTIVES Special | Settembre 2025
Performance relativa
Per contestualizzare le performance passate e le possibili performance future degli investimenti ESG (environmental, social and governance) è necessario partire da un confronto con le performance degli investimenti tradizionali (ossia non ESG). In questo documento si delineano le diverse modalità con cui eseguire tali raffronti, i loro limiti intrinseci e gli insegnamenti che si possono trarre per la gestione di portafoglio. Gli investimenti ESG possono essere effettuati in diversi modi. Possono coinvolgere più obiettivi attraverso le componenti ambientali, sociali e di governance e possono essere effettuati tramite più classi di attivo, sia liquide che illiquide. Inoltre, possono essere effettuati a livello di singolo progetto, attraverso l’individuazione attiva di singoli asset, o a livello più passivo con i portafogli attraverso fondi ESG. In altre parole, non esiste una definizioneunivoca di cosa sia un investimento ESG e, pertanto, dei risultati che ne possono derivare. La disponibilità di indici ESG basati su strumenti finanziari come le azioni, i cui prezzi sono aggiornati in maniera costante e chiara, implica però che essi siano spesso utilizzati come proxy per le performance degli investimenti ESG.
Esistono molti indici di questo tipo, ma è difficile che la loro composizione sia esattamente in linea alla composizione effettiva del portafoglio ESG di un investitore o con gli stessi obiettivi del portafoglio. Come verrà mostrato più avanti, le problematiche relative alle definizioni sono cruciali anche quando si confrontano i risultati di tali indici con altri equivalenti non ESG (si veda il riquadro sottostante). Come punto di partenza per comprendere le performance relative può essere utilizzato il confronto dell’indice ESG globale più frequentemente utilizzato, l'MSCI World Screened, con l'indice MSCI World. La Figura 1 mostra che l’MSCI World Screening ha avuto un andamento sostanzialmente simile a quello dell’MSCI World negli ultimi cinque anni, ma con periodi di divergenza (come per tutti i confronti delle performance, gli indici e i tempi utilizzati influenzano il risultato).
Andando nel dettaglio sia a livello sia settoriale che regionale si possono individuare alcune ragioni per le divergenze, utili anche per il confronto delle performance di specifici investimenti. Si consideri, ad esempio, la performance degli investimenti nel settore dell'energia pulita negli ultimi cinque anni, come mostrato dalla Figura 2 dall’indice S&P Global Clean Energy Transition (un indice composto dalle imprese che operano nel settore dell'energia pulita e che applica vari filtri per ridurne il numero ad un target di 100).
Come mostra il grafico, gli ultimi cinque anni sono cominciati con i titoli legati all'energia pulita in grande ripresa dai loro minimi all'inizio della pandemia di COVID-19 (che ha alimentati dubbi sulla domanda complessiva futura di energia). L'inizio della guerra tra Russia e Ucraina nel febbraio 2022 ha poi fatto aumentare i prezzi del petrolio e del gas. Le azioni delle società dell’energia pulita ne hanno beneficiato in large parte dei problemi di approvvigionamento energetico. L’inizio del ciclo di rialzi dei tassi della Fed a marzo 2022 ha aumentato la pressione finanziaria su numerosi progetti di energia pulita che si basavano su flussi attesi di cassa che, dopo i rialzi dei tassi, dovevano essere scontati a tassi più elevati. Questo, insieme a tensioni specifiche sul settore, hanno contribuito alla cancellazione di molti progetti di energia pulita nella metà del 2023, spingendo ulteriormente al ribasso i prezzi di queste azioni. La rielezione di Trump a Presidente degli Stati Uniti e l'incertezza sul futuro sostegno politico per l'energia pulita hanno acuito la pressione al ribasso tra la fine del 2024 e l'inizio del 2025.
Negli ultimi mesi, tuttavia, la notizia che parte del sostegno politico non verrà tolto nel 2030 ha contribuito ad una ripresa generale dei titoli dell’energia pulita (seppur alcuni di essi siano scesi in seguito alla rivalutazione di alcuni grandi progetti). L'andamento dei titoli, infine, sarà stato influenzato da altri fattori come come la crescente importanza della Cina nella produzione di impianti solari ed eolici offshore. Quali lezioni si possono trarre da tutto ciò? In primis, che la politiche pubbliche sono importanti per molti settori legati alla sostenibilità: se esse cambiano, l'andamento degli investimenti può risentirne, almeno nel breve periodo. Ma una lezione più sottile è che molti dei fattori che incidono sulla performance del singolo investimento ESG possono non essere direttamente collegati al fatto che si tratta di un investimento sostenibile. Negli ultimi cinque anni gli investimenti nell'energia pulita hanno risentito di eventi geopolitici (Ucraina), tendenze macroeconomiche (tassi di interesse più elevati), cambiamenti strutturali aziendali/settoriali (cambiamenti tecnologici, aumento della concorrenza cinese e consolidamento industriale).
Questi stessi fattori incidono anche sugli investimenti non ESG: la questione per gli investitori è capire se gli investimenti ESG ne sono influenzati in modo sproporzionato e per quanto tempo. Per una valutazione dettagliata è utile anche fare un confronto tra gli indici ESG a livello regionale e i relativi indici non ESG. La Figura 3 si concentra sulle performance nel 2024 e nel 2025 in USD. Come per l’indice globale, i risultati sono sostanzialmente simili, ma con alcune variazioni evidenti dovute a fattori regionali specifici. Negli Stati Uniti, ad esempio, le performance ESG sono state favorevoli nel 2024 data l'ampia ponderazione di mega cap classificate AAA da un punto di vista ESG. Finora, invece, questo è stato un ostacolo nel 2025. In Europa, quest’anno il sottopeso dell'indice europeo ESG al settore aerospaziale e della difesa (A&D) ha frenato le performance (ritorneremo più avanti sul tema della difesa).
Confronto tra gli indici: fondamentali i dettagli
Le performance relative degli indici ESG rispetto a quelli non ESG sono influenzate dalla loro composizione. Gli indici ESG, ad esempio, tendono a sovrappesare le grandi aziende e le mega-cap in quanto sono valutate meglio in termini ESG. A tal proposito, vale la pena osservare che le imprese europee tendono a ricevere rating ESG più elevati rispetto a quelle di altre regioni. Al 1° aprile 2025, l'88% delle aziende europee aveva un rating pari o superiore a "A" (secondo il rating di MSCI), rispetto al 70% delle aziende statunitensi e solo al 37% delle aziende asiatiche.
Altri fattori che possono influenzare le performance sono relative alla regole di selezione degli indici e riguardano ad esempio, se la quota di ogni singolo titolo all’interno di un indice abbia un limite massimo o meno, un aspetto che è stato particolarmente importante nel 2025 a causa della maggiore concentrazione del mercato (la misura in cui un numero limitato di titoli influiscono sul mercato). Infine, vi è una notevole divergenza tra i rating ESG da parte dei diversi fornitori: nonostante negli ultimi anni ci sia stato una certa convergenza, la correlazione è inferiore a quella, ad esempio, dei rating di credito delle agenzie di rating.
Sia gli indici ESG e non ESG cambiano nel tempo e ciò ha un impatto sul confronto delle performance nel lungo e nel breve termine. L'indice S&P 500, ad esempio, è cambiato nel corso dei decenni, passando da un indice dominato dal settore industriale ad uno basato sull'energia e ora guidato invece dalle aziende tecnologiche. È possibile che la composizione di questi indici non rifletta la struttura reale delle economie nazionali: i prezzi delle azioni e quindi la capitalizzazione di mercato del settore è di norma influenzata in larga misura dalle aspettative degli operatori sull’andamento futuro. La posizione dominante del settore tecnologico all’interno dell'S&P 500 ne è un buon esempio: si prevede che il settore tecnologico cresca molto per importanza nei prossimi anni, ma al momento non è ancora così dominante nell’economia "reale" degli Stati Uniti come suggerirebbero le sue valutazioni azionarie.
I cambiamenti dell’indice sono un processo continuo e naturale e gli investitori dovrebbero aspettarsi tali cambiamenti anche negli indici di investimento ESG. Tali indici possono, ad esempio, avere una visione meno favorevole delle imprese tecnologiche, date le implicazioni ambientali, sociali e di governance dell'intelligenza artificiale.
Autori: Markus Müller Chief Investment Officer ESG & Global Head of Chief Investment Office, Daniel Sacco Investment Officer
I documenti in lingua inglese sono rivolti esclusivamente ai clienti in possesso delle competenze necessarie. Il presente materiale viene divulgato unicamente a scopo informativo e non deve essere interpretato come un’offerta, una raccomandazione o un invito all’acquisto o alla vendita di investimenti, titoli, strumenti finanziari o altri prodotti specifici, per la conclusione di una transazione o la fornitura di servizi di investimento o di consulenza sugli investimenti o per la fornitura di ricerche in materia di investimenti o raccomandazioni in merito agli investimenti, in qualsiasi giurisdizione. Per maggiori informazioni si prega di leggere la sezione ”Informazioni importanti” presente nel del report completo scaricabile dal link di cui sopra.
Performance relativa
Per contestualizzare le performance passate e le possibili performance future degli investimenti ESG (environmental, social and governance) è necessario partire da un confronto con le performance degli investimenti tradizionali (ossia non ESG). In questo documento si delineano le diverse modalità con cui eseguire tali raffronti, i loro limiti intrinseci e gli insegnamenti che si possono trarre per la gestione di portafoglio. Gli investimenti ESG possono essere effettuati in diversi modi. Possono coinvolgere più obiettivi attraverso le componenti ambientali, sociali e di governance e possono essere effettuati tramite più classi di attivo, sia liquide che illiquide. Inoltre, possono essere effettuati a livello di singolo progetto, attraverso l’individuazione attiva di singoli asset, o a livello più passivo con i portafogli attraverso fondi ESG. In altre parole, non esiste una definizione univoca di cosa sia un investimento ESG e, pertanto, dei risultati che ne possono derivare. La disponibilità di indici ESG basati su strumenti finanziari come le azioni, i cui prezzi sono aggiornati in maniera costante e chiara, implica però che essi siano spesso utilizzati come proxy per le performance degli investimenti ESG.
Esistono molti indici di questo tipo, ma è difficile che la loro composizione sia esattamente in linea alla composizione effettiva del portafoglio ESG di un investitore o con gli stessi obiettivi del portafoglio. Come verrà mostrato più avanti, le problematiche relative alle definizioni sono cruciali anche quando si confrontano i risultati di tali indici con altri equivalenti non ESG (si veda il riquadro sottostante). Come punto di partenza per comprendere le performance relative può essere utilizzato il confronto dell’indice ESG globale più frequentemente utilizzato, l'MSCI World Screened, con l'indice MSCI World. La Figura 1 mostra che l’MSCI World Screening ha avuto un andamento sostanzialmente simile a quello dell’MSCI World negli ultimi cinque anni, ma con periodi di divergenza (come per tutti i confronti delle performance, gli indici e i tempi utilizzati influenzano il risultato).
Andando nel dettaglio sia a livello sia settoriale che regionale si possono individuare alcune ragioni per le divergenze, utili anche per il confronto delle performance di specifici investimenti. Si consideri, ad esempio, la performance degli investimenti nel settore dell'energia pulita negli ultimi cinque anni, come mostrato dalla Figura 2 dall’indice S&P Global Clean Energy Transition (un indice composto dalle imprese che operano nel settore dell'energia pulita e che applica vari filtri per ridurne il numero ad un target di 100).
Come mostra il grafico, gli ultimi cinque anni sono cominciati con i titoli legati all'energia pulita in grande ripresa dai loro minimi all'inizio della pandemia di COVID-19 (che ha alimentati dubbi sulla domanda complessiva futura di energia). L'inizio della guerra tra Russia e Ucraina nel febbraio 2022 ha poi fatto aumentare i prezzi del petrolio e del gas. Le azioni delle società dell’energia pulita ne hanno beneficiato in large parte dei problemi di approvvigionamento energetico. L’inizio del ciclo di rialzi dei tassi della Fed a marzo 2022 ha aumentato la pressione finanziaria su numerosi progetti di energia pulita che si basavano su flussi attesi di cassa che, dopo i rialzi dei tassi, dovevano essere scontati a tassi più elevati. Questo, insieme a tensioni specifiche sul settore, hanno contribuito alla cancellazione di molti progetti di energia pulita nella metà del 2023, spingendo ulteriormente al ribasso i prezzi di queste azioni. La rielezione di Trump a Presidente degli Stati Uniti e l'incertezza sul futuro sostegno politico per l'energia pulita hanno acuito la pressione al ribasso tra la fine del 2024 e l'inizio del 2025.
Negli ultimi mesi, tuttavia, la notizia che parte del sostegno politico non verrà tolto nel 2030 ha contribuito ad una ripresa generale dei titoli dell’energia pulita (seppur alcuni di essi siano scesi in seguito alla rivalutazione di alcuni grandi progetti). L'andamento dei titoli, infine, sarà stato influenzato da altri fattori come come la crescente importanza della Cina nella produzione di impianti solari ed eolici offshore. Quali lezioni si possono trarre da tutto ciò? In primis, che la politiche pubbliche sono importanti per molti settori legati alla sostenibilità: se esse cambiano, l'andamento degli investimenti può risentirne, almeno nel breve periodo. Ma una lezione più sottile è che molti dei fattori che incidono sulla performance del singolo investimento ESG possono non essere direttamente collegati al fatto che si tratta di un investimento sostenibile. Negli ultimi cinque anni gli investimenti nell'energia pulita hanno risentito di eventi geopolitici (Ucraina), tendenze macroeconomiche (tassi di interesse più elevati), cambiamenti strutturali aziendali/settoriali (cambiamenti tecnologici, aumento della concorrenza cinese e consolidamento industriale).
Questi stessi fattori incidono anche sugli investimenti non ESG: la questione per gli investitori è capire se gli investimenti ESG ne sono influenzati in modo sproporzionato e per quanto tempo. Per una valutazione dettagliata è utile anche fare un confronto tra gli indici ESG a livello regionale e i relativi indici non ESG. La Figura 3 si concentra sulle performance nel 2024 e nel 2025 in USD. Come per l’indice globale, i risultati sono sostanzialmente simili, ma con alcune variazioni evidenti dovute a fattori regionali specifici. Negli Stati Uniti, ad esempio, le performance ESG sono state favorevoli nel 2024 data l'ampia ponderazione di mega cap classificate AAA da un punto di vista ESG. Finora, invece, questo è stato un ostacolo nel 2025. In Europa, quest’anno il sottopeso dell'indice europeo ESG al settore aerospaziale e della difesa (A&D) ha frenato le performance (ritorneremo più avanti sul tema della difesa).
Confronto tra gli indici: fondamentali i dettagli
Le performance relative degli indici ESG rispetto a quelli non ESG sono influenzate dalla loro composizione. Gli indici ESG, ad esempio, tendono a sovrappesare le grandi aziende e le mega-cap in quanto sono valutate meglio in termini ESG. A tal proposito, vale la pena osservare che le imprese europee tendono a ricevere rating ESG più elevati rispetto a quelle di altre regioni. Al 1° aprile 2025, l'88% delle aziende europee aveva un rating pari o superiore a "A" (secondo il rating di MSCI), rispetto al 70% delle aziende statunitensi e solo al 37% delle aziende asiatiche.
Altri fattori che possono influenzare le performance sono relative alla regole di selezione degli indici e riguardano ad esempio, se la quota di ogni singolo titolo all’interno di un indice abbia un limite massimo o meno, un aspetto che è stato particolarmente importante nel 2025 a causa della maggiore concentrazione del mercato (la misura in cui un numero limitato di titoli influiscono sul mercato). Infine, vi è una notevole divergenza tra i rating ESG da parte dei diversi fornitori: nonostante negli ultimi anni ci sia stato una certa convergenza, la correlazione è inferiore a quella, ad esempio, dei rating di credito delle agenzie di rating.
Sia gli indici ESG e non ESG cambiano nel tempo e ciò ha un impatto sul confronto delle performance nel lungo e nel breve termine. L'indice S&P 500, ad esempio, è cambiato nel corso dei decenni, passando da un indice dominato dal settore industriale ad uno basato sull'energia e ora guidato invece dalle aziende tecnologiche. È possibile che la composizione di questi indici non rifletta la struttura reale delle economie nazionali: i prezzi delle azioni e quindi la capitalizzazione di mercato del settore è di norma influenzata in larga misura dalle aspettative degli operatori sull’andamento futuro. La posizione dominante del settore tecnologico all’interno dell'S&P 500 ne è un buon esempio: si prevede che il settore tecnologico cresca molto per importanza nei prossimi anni, ma al momento non è ancora così dominante nell’economia "reale" degli Stati Uniti come suggerirebbero le sue valutazioni azionarie.
I cambiamenti dell’indice sono un processo continuo e naturale e gli investitori dovrebbero aspettarsi tali cambiamenti anche negli indici di investimento ESG. Tali indici possono, ad esempio, avere una visione meno favorevole delle imprese tecnologiche, date le implicazioni ambientali, sociali e di governance dell'intelligenza artificiale.
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Autori: Markus Müller Chief Investment Officer ESG & Global Head of Chief Investment Office, Daniel Sacco Investment Officer
I documenti in lingua inglese sono rivolti esclusivamente ai clienti in possesso delle competenze necessarie. Il presente materiale viene divulgato unicamente a scopo informativo e non deve essere interpretato come un’offerta, una raccomandazione o un invito all’acquisto o alla vendita di investimenti, titoli, strumenti finanziari o altri prodotti specifici, per la conclusione di una transazione o la fornitura di servizi di investimento o di consulenza sugli investimenti o per la fornitura di ricerche in materia di investimenti o raccomandazioni in merito agli investimenti, in qualsiasi giurisdizione. Per maggiori informazioni si prega di leggere la sezione ”Informazioni importanti” presente nel del report completo scaricabile dal link di cui sopra.
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