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March 18, 2025
Da Cindy Sherman a Francesco Vezzoli. 80 Artisti contemporanei.
Dal 7 marzo al 4 maggio 2025 a Palazzo Reale, la mostra mette in dialogo più di 140 opere e 80 grandi artisti contemporanei di tutto il mondo.
Cindy Sherman, Untitled #555, 2010/2012 Stampa cromogenica a colori, 86x59 cm Edizione 9/10+2 AP, Courtesy dell’Artista e Hauser & Wirth, © Cindy Sherman
Francesco Vezzoli, La Signora Bruschino, 2006 Stampa laser in bianco e nero, acquerello e ricamo metallico su tela, 42,5x33,3 cm, Courtesy Collezione Giuseppe Iannaccone, © Francesco Vezzoli by SIAE 2025 FRANCESCO VEZZOLI
Le opere presenti sono tutte della Collezione Iannaccone, una delle più importanti in Italia con il focus specifico che ha guidato l’acquisizione delle opere, ovvero l’arte tra le due guerre e quella contemporanea. Nessuna contraddizione tra la ricerca di opere realizzate tra il 1920 e il 1945 e quella che spazia dal 1979 al 2024: a unirle è la volontà di addentrarsi negli anfratti dell’animo umano e provare a comprenderlo un po’ di più.
La collezione di arte italiana tra i due conflitti globali, frutto di una visione personale dell’avvocato Giuseppe Iannaccone, nata innanzitutto per sé, rappresenta oggi un unicum nel panorama italiano e internazionale con opere che vanno dai primi anni Venti del 900 alla conclusione della Seconda Guerra Mondiale. Un periodo tutto sommato breve, ma intenso, che il collezionista ama definire l’espressionismo italiano degli anni Trenta. Con gli anni, lo spazio temporale di riferimento si è ampliato, concentrandosi prima su artisti italiani contemporanei per poi passare a dei giovani talenti a livello internazionale, che abbiano saputo cogliere in anticipo e trasferire nelle proprie opere le contraddizioni e i sentimenti dei nostri anni.
Passando ad esaminare meglio i contenuti della mostra, e in particolare gli artisti simbolo scelti nel titolo dell’esposizione, Sherman - con il suo approccio decostruttivo alla rappresentazione di sé – è un’artista che ha influenzato profondamente il mercato dell’arte. Le sue fotografie, in cui l’artista assume ruoli diversi, sfidano gli stereotipi di genere e le convenzioni sulla bellezza. Le sue opere, ormai riconosciute come iconiche, hanno visto crescere esponenzialmente il loro valore nelle aste internazionali, riflettendo l’importanza che il mercato attribuisce a un’artista che ha esplorato l’auto-rappresentazione e la costruzione dell’identità femminile.
Vezzoli invece esplora il potere della cultura popolare, utilizzando tecniche tratte da diversi media per analizzare l’instabilità dell’identità umana. In particolare, si concentra sull’impiego del ricamo come mezzo espressivo, lavorando su ritratti di celebrità, star e figure iconiche della cultura pop. A partire dai ritratti di icone mediatiche, Vezzoli applica lacrime dorate – e talvolta gocce di sangue – ricamate a uncinetto sotto i loro occhi. Attraverso questo gesto simbolico, l’artista critica e al contempo sublima la precarietà celata dietro l’apparato mediatico che celebra e santifica le personalità del cinema e della televisione.
Data la forte valenza sociale per i temi trattati, quali i diritti fondamentali, la parità di genere, la non discriminazione e l’inclusione sociale, la mostra ha ottenuto, per la cerimonia di apertura del 6 marzo, l’alto patrocinio del Parlamento europeo.
La mostra vede Deutsche Bank come sponsor principale e il segmento di business della Banca focalizzato sulla fascia alta della clientela privata ha deciso di organizzare una visita guidata a porte chiuse della mostra.
I clienti Deutsche Bank Wealth Management hanno potuto visionare con tutta tranquillità le opere esposte e riunirsi al termine del percorso nella Sala delle Otto Colonne a Palazzo Reale per un confronto tra il CCO Deutsche Bank Italy, Roberto Parazzini, e l’avvocato Giuseppe Iannaccone, che ha raccontato il suo vissuto di mecenate e collezionista.
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