Gli anziani, in Italia, rappresentano il 22,8% del totale della popolazione. E negli ultimi 18 anni sono aumentati in misura costante. Ma se da un lato la Silver Economy rischia di compromettere il welfare, dall’altro crea numerose opportunità. Perché questa fetta di popolazione è più propensa ad acquistare o a fruire di beni e servizi.
In Italia ci sono 13,78 milioni di over 65, che rappresentano il 22,8% del totale della popolazione. E il peso di questa fascia è costantemente aumentato negli ultimi anni, anche a fronte di un calo delle nascite. Per questo motivo gioca un ruolo importante quella che viene definita Silver Economy, cioè l’economia della parte più anziana della popolazione.
Se il fenomeno dell’invecchiamento è sempre stato percepito principalmente come una criticità, soprattutto se si pensa alle questioni legate alla sanità e alle pensioni, ora si iniziano anche a scoprire le opportunità che possono derivare dall’offerta di beni e servizi per la popolazione più anziana, tradizionalmente più propensa agli acquisti.
I settori interessati
Così, da un lato, si consolidano settori come la farmaceutica, i servizi per la salute e le residenze per gli anziani e iniziano a emergere nuove offerte legate al turismo, al digitale, all’immobiliare, agli investimenti e alle soluzioni assicurative. E anche comparti attenti alla bellezza, come il fashion, iniziano a sostituire, in alcuni casi, le tradizionali modelle con testimonial di età più avanzata, allargando così il target di clientela.
L’aiuto dalle nuove tecnologie
A sviluppare maggiori opportunità per la cosiddetta “economia d’argento” ci pensano poi le nuove tecnologie. Come quelle che riguardano l’e-health, cioè quegli strumenti digitali in grado di assicurare una relazione a distanza tra medico e paziente, come quelli per la teleassistenza, per effettuare esami di routine in autonomia e per ottenere consulti medici via pc o app. E iniziano a comparire anche i primi robot caregiver, cioè in grado di fornire supporto agli anziani non autosufficienti, ad esempio per ricordare di prendere i farmaci. Anche gli strumenti intelligenti per la casa, che rientrano in quella che viene definita smart home, sono un’ottima opportunità per le persone più anziane. Fornendo comandi vocali agli smart speaker, ad esempio, si accendono le luci e la tv oppure si alzano e abbassano le tapparelle senza necessità di spostarsi.
Gli anziani, in Italia, rappresentano il 22,8% del totale della popolazione. E negli ultimi 18 anni sono aumentati in misura costante. Ma se da un lato la Silver Economy rischia di compromettere il welfare, dall’altro crea numerose opportunità. Perché questa fetta di popolazione è più propensa ad acquistare o a fruire di beni e servizi.
In Italia ci sono 13,78 milioni di over 65, che rappresentano il 22,8% del totale della popolazione. E il peso di questa fascia è costantemente aumentato negli ultimi anni, anche a fronte di un calo delle nascite. Per questo motivo gioca un ruolo importante quella che viene definita Silver Economy, cioè l’economia della parte più anziana della popolazione.
Se il fenomeno dell’invecchiamento è sempre stato percepito principalmente come una criticità, soprattutto se si pensa alle questioni legate alla sanità e alle pensioni, ora si iniziano anche a scoprire le opportunità che possono derivare dall’offerta di beni e servizi per la popolazione più anziana, tradizionalmente più propensa agli acquisti.
I settori interessati
Così, da un lato, si consolidano settori come la farmaceutica, i servizi per la salute e le residenze per gli anziani e iniziano a emergere nuove offerte legate al turismo, al digitale, all’immobiliare, agli investimenti e alle soluzioni assicurative. E anche comparti attenti alla bellezza, come il fashion, iniziano a sostituire, in alcuni casi, le tradizionali modelle con testimonial di età più avanzata, allargando così il target di clientela.
L’aiuto dalle nuove tecnologie
A sviluppare maggiori opportunità per la cosiddetta “economia d’argento” ci pensano poi le nuove tecnologie. Come quelle che riguardano l’e-health, cioè quegli strumenti digitali in grado di assicurare una relazione a distanza tra medico e paziente, come quelli per la teleassistenza, per effettuare esami di routine in autonomia e per ottenere consulti medici via pc o app. E iniziano a comparire anche i primi robot caregiver, cioè in grado di fornire supporto agli anziani non autosufficienti, ad esempio per ricordare di prendere i farmaci. Anche gli strumenti intelligenti per la casa, che rientrano in quella che viene definita smart home, sono un’ottima opportunità per le persone più anziane. Fornendo comandi vocali agli smart speaker, ad esempio, si accendono le luci e la tv oppure si alzano e abbassano le tapparelle senza necessità di spostarsi.
A cura della redazione di OFNetwork
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