db Magazine October 24, 2022

Al Palazzo Reale di Milano “Relationships” di Richard Avedon

Aperta fino al 29 gennaio 2023 l’esposizione dedicata a uno dei principali esponenti della fotografia del Novecento.

È stata aperta al pubblico il 22 settembre scorso “Relationships” di Richard Avedon. L’esposizione, a Palazzo Reale di Milano, sarà visitabile fino al 29 gennaio 2023.

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La mostra celebra, con 106 immagini, gli oltre sessant’anni di carriera di uno dei protagonisti della fotografia del Novecento.

Le opere esposte a Milano arrivano dalla collezione del Center for Creative Photography (Ccp) di Tucson (Usa) e dalla Richard Avedon Foundation (Usa) ed è curata da Rebecca Senf, che del Ccp è responsabile della collezione. Il percorso espositivo è costruito intorno alle due cifre più caratteristiche del lavoro di Richard Avedon: le fotografie di moda e i ritratti, ed è suddiviso in dieci sezioni: The Artist, The Premise of the show, Early Fashion, Actors and Directors, Visual Artists, Performing Artists / Musicians and writers / Poets, Avedon’s People, Politics, Late Fashion, Versace.
Quest’ultima sezione è dedicata appunto alla collaborazione tra Richard Avedon e lo stilista italiano Gianni Versace, iniziata con la campagna per la collezione primavera/estate 1980, che decretava l’esordio dello stilista, fino a quella della collezione primavera/estate 1998, la prima firmata dalla sorella di Gianni, Donatella Versace. Le fotografie di moda esposte si possono raggruppare in due periodi principali.

Le immagini giovanili, realizzate prima del 1960, sono scattate “on location” e mettono in scena modelle che impersonano un ruolo per evocare una narrazione.  Le opere successive, invece, si concentrano esclusivamente sulla modella e sui capi che indossa. In queste foto più tarde, Avedon utilizza spesso uno sfondo minimalista e uniforme, e ritrae il più delle volte il soggetto in pose dinamiche, utilizzando le forme fluide del corpo per rivelare la costruzione, il tessuto e il movimento dell’abito. Per quanto riguarda i ritratti, Avedon li realizzava principalmente su sfondo bianco con fotocamera di grande formato, riprendeva i suoi soggetti abbastanza da vicino affinché occupassero un’ampia sezione dell’inquadratura, rafforzando nell’osservatore la consapevolezza dello spazio negativo tra la figura e il margine.