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March 10, 2021
Dal 1° gennaio 2021 sono state introdotte nuove modalità di classificazione a “default” dei clienti che sconfinano sul conto corrente per oltre 90 giorni. Bisogna superare la soglia di 100 euro e l’1% del totale delle esposizioni con la banca. Ma, in caso di eventi sporadici, non si rischia di essere segnalati immediatamente come “cattivi pagatori”. Ecco cosa cambia se si sfora il saldo.
Dal 1° gennaio 2021 è in vigore il nuovo Regolamento Eba (Autorità bancaria europea, un organismo dell'Unione europea che dal 2011 ha il compito di sorvegliare il mercato bancario) sui requisiti di capitale, che impone regole più stringenti sugli sconfinamenti di conto corrente e modifica i criteri di classificazione delle controparti inadempienti.
Cosa cambia
Le nuove modalità in materia di classificazione a default dei clienti prevedono, in pratica, che le banche possano definire come inadempiente il cliente che presenta un arretrato nei pagamenti per 90 giorni consecutivi (sono 180 per le amministrazioni pubbliche), il cui importo risulti superiore a una cosiddetta “soglia di rilevanza”. Due sono le condizioni che devono verificarsi contemporaneamente: bisogna superare la soglia assoluta fissata a 100 euro (500 per le imprese) e la soglia relativa pari all’1% del totale delle esposizioni verso il Gruppo bancario.
In questo secondo caso, stando a un esempio offerto dall’associazione dei consumatori Adiconsum, se la propria esposizione con la banca ammonta in totale a 100.000 euro, includendo per ipotesi un mutuo da 80.000 euro, 15.000 euro di prestito e 5.000 euro di spese con la carta di credito, la soglia da superare sarà l’1% del totale, cioè 1.000 euro.
Qualora si verificassero contemporaneamente queste due condizioni, dopo tre mesi di mancati pagamenti, il cliente con il conto in rosso rischia di essere classificato in “default” . Questo implica che anche gli addebiti automatici, come bollette e domiciliazioni, potrebbero non essere più consentiti se non si avrà sufficiente liquidità sul conto corrente.
Cosa si rischia
Tuttavia, anche se “in default”, non si rischia di essere immediatamente segnalati come “cattivi pagatori” alla Centrale Rischi. Le nuove regole, pensate per armonizzare la regolamentazione tra i diversi paesi dell’Unione Europea, infatti, prevedono anche che la segnalazione ai Sistemi di informazione creditizia (SIC) non venga effettuata in caso di eventi sporadici, ma solo qualora la situazione debitoria si protragga nel tempo. E dopo attenta valutazione.
Resta comunque anche un certo margine di discrezionalità per le banche, che possono continuare ad accettare, a loro scelta e in base a una valutazione del cliente, sconfinamenti oltre la disponibilità presente sul conto e, in caso di affidamento, oltre il limite di fido.
A cura della redazione di OFNetwork
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