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March 10, 2025
Il Giappone segreto del Kansai
Alla scoperta della regione nipponica che circonda Osaka, sede della prossima Expo 2025: un viaggio pieno di affascinanti sorprese.
©JNTO
Il Kansai è una delle otto regioni del Giappone: per la precisione quella in cui si trova Osaka, città che dal 13 aprile al 13 ottobre 2025 ospiterà Expo 2025, dal tema “Designing Future Society for Our Lives”. Un evento che rappresenta l’occasione ideale anche per esplorare un territorio ricchissimo di elementi di interesse di ogni genere.
A cominciare dall’aspetto della spiritualità; qui si trovano, infatti, due importantissimi centri religiosi: il complesso monastico di Koyasan, sul monte Koya, e i santuari di Ise, il luogo più importante per lo Shintoismo, la religione autoctona giapponese.
I santuari di Ise, nella prefettura di Mie, sorgono all’interno del Parco Nazionale Ise- Shima e constano di ben 125 santuari, due dei quali di enorme rilevanza: Naiku (dedicato ad Amaterasu, dea del sole, il cui accesso è in gran parte precluso al pubblico e consentito solo all'Imperatore e ai sacerdoti anziani) e Geku (dedicato a Toyouke-no-Omikami, divinità dell’agricoltura e del cibo).
Nella vicina prefettura di Wakayama sorge, invece, il complesso di Koyasan, uno dei luoghi più sacri del Giappone e patrimonio UNESCO, fondato 1200 anni fa dal monaco Kukai, una delle figure religiose più influenti della storia del Paese.
Per un’esperienza ancora più autentica, è possibile accedere a Koysan anche percorrendo il sentiero di pellegrinaggio Choishimichi, che richiede circa 7 ore di trekking. Particolarmente suggestiva è la visita notturna al cimitero di Okunoin, che conta oltre 200.000 tombe di signori feudali, intellettuali, imprenditori e altre figure di rilievo della storia giapponese che riposano nel silenzio di una maestosa foresta di cedri. A Okunoin si trova anche il mausoleo dedicato a Kukai, che si crede vi risieda ancora, in un perpetuo stato di meditazione. Sebbene il mausoleo non sia aperto al pubblico, nelle immediate vicinanze si trova la Sala delle Lanterne, illuminata dalla luce di 20.000 lanterne, dove i fedeli possono rendergli omaggio.
Oltre allo spirito, anche il corpo può trovare nella regione del Kansai molte opportunità per rigenerarsi: nella prefettura di Hyogo si trovano, infatti, varie apprezzatissime località termali. Come Arima Onsen, una delle “Nihon sankotou” (le tre sorgenti termali più antiche del Giappone), che da ben 1.500 anni dona i suoi benefici a chiunque si immerga nelle sue acque: il luogo ideale per riposarsi dopo una gita sul vicino monte Rokko.
Altre celebri terme sono quelle di Kinosaki Onsen con le sue atmosfere sospese nel tempo, le basse costruzioni tradizionali affacciate sul fiume, i sette “onsen” pubblici e i tipici ryokan (locande tradizionali). Meno noto è il fatto che questa località offra però molto di più di un bagno termale: da qui, un’escursione sul Monte Daishi attraverso la funivia Kinosaki offre panorami spettacolari e la possibilità di splendidi trekking.
A Kobe, poi, è possibile bearsi della vista della città dall’alto grazie alla funivia Shin-Kobe Ropeway, mentre i più sportivi possono incamminarsi alla volta delle splendide cascate di Nunobiki, spesso oggetto di citazione nell’arte e nella letteratura giapponesi.
Per chi è alla ricerca di esperienze più attive e adrenaliniche, molte sono anche le possibilità legate all’outdoor.
Il lago Biwa (il più grande del Paese, che deve il suo nome al liuto giapponese, di cui ricorda la forma) è cinto da una pista ciclabile, la Biwaichi, lunga circa 200 km. È, inoltre, possibile esplorarlo a bordo di comode imbarcazioni turistiche oppure in kayak; l’isola di Chikubu, al largo della costa settentrionale del lago, è un luogo sacro e misterioso: chiamata anche “Isola degli dèi”, si dice sia pervasa da una forte energia positiva in grado di realizzare i desideri delle persone. Selvaggia e inabitata, oltre a una ricca vegetazione, l’isola ospita lo Hogonji, un tempio buddista risalente al 724 d.C., e il santuario Tsukubusuma-jinja, Tesoro Nazionale edificato nel 420 d.C. Per i più avventurosi, nei pressi del lago c’è anche la possibilità di cimentarsi con una zip-line e con lo Skywalker, un ponte a ostacoli sospeso.
Gli appassionati di storia possono poi trovare nella regione innumerevoli spunti di interesse, in particolare sotto forma di castelli. Nella prefettura di Hyogo si trova lo Himeji-jo, uno dei castelli più famosi e meglio conservati di tutto il Giappone, soprannominato “Castello dell’Airone Bianco”. Ricostruito, pur senza alcuno stravolgimento, è il castello di Ako, sfondo della celebre vicenda dei 47 ronin (samurai senza padrone che vendicarono la morte del loro signore feudale e furono poi costretti a eseguire il suicidio rituale). Non può mancare anche una tappa al castello di Hikone, nella prefettura di Shiga, circondato da splendidi alberi di ciliegio e impreziosito da un giardino, il Genkyu-en, originariamente destinato allo svago del signore feudale e dei suoi ospiti; passeggiando per il castello e i suoi dintorni, per cinque volte nel corso della giornata si viene raggiunti dal suono di una campana che, da secoli, scandisce il tempo raggiungendo con i suoi rintocchi tutta la città: un elemento talmente suggestivo da essere stato incluso nell’elenco dei “100 paesaggi sonori del Giappone”.
Importantissimo capitolo a parte, infine, quello che riguarda la gastronomia che non comprende solo le rinomatissime cucine di Osaka e Kyoto, ma anche il resto della regione. Ben due dei brand di carne di manzo nipponici più apprezzati provengono dal Kansai: se la prefettura di Hyogo è la casa della celebre “Kobe beef”, la prefettura di Mie vanta dal canto suo la “Matsusaka beef”, pregiatissima carne di bovini vergini altamente marezzata, dall’elevato rapporto grasso/carne e dalla consistenza ricca. Sempre a Mie sono popolari gli “Ise udon” (variante regionale degli “udon”, pasta di grano tenero che si distingue per la texture soffice dei noodle) e gli “tsu gyoza”, versione fritta ed extralarge dei tradizionali ravioli, la cui sfoglia raggiunge i 15 cm di diametro.
Una ricchezza gastronomica che include anche affascinanti tradizioni da scoprire, come quella delle “ama” della prefettura di Mie: pescatrici subacquee presso cui si può gustare il pescato del giorno e scoprirne - con l’aiuto di una guida-interprete - le storie e i racconti.
Il Kansai è anche una regione che ha molto da offrire agli estimatori del sakè: i dintorni di Kyoto e l’area di Nada Gogo, nei pressi di Kobe, ospitano alcune tra le cantine più importanti del Paese. Qui si realizza più di un quarto della produzione di sakè di tutto il Giappone, la cui fermentazione pare si sia sviluppata proprio in quest'area quasi sette secoli fa. Nada Gogo, che consta di una manciata di paesini situati a poco più di 10 km da Kobe, è sede anche di numerosi piccoli musei dedicati al sakè, che offrono visite guidate e la possibilità di degustazioni.
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