La collaborazione tra Deutsche Bank e Frieze
Deutsche Bank è Global Lead Partner di Frieze dal 2004, dimostrando il suo continuo impegno di lunga data nell'identificare e incoraggiare nuovi talenti artistici. Le fiere d'arte sono ospitate a Los Angeles, New York, Londra e ora si estendono in Asia a settembre con Frieze Seoul.
Cos’è Frieze?
Frieze è una piattaforma di arte contemporanea ed è stata fondata nel 2003. Nata come fiera a Londra, sin dall’inizio in partnership con Deutsche Bank, è ora una delle fiere d’arte più influenti al mondo, incentrata solo sull’arte contemporanea e sugli artisti viventi, e si svolge ogni ottobre nel cuore di Londra.
Le gallerie espositrici della fiera rappresentano alcuni degli artisti più promettenti che lavorano oggi e un gruppo di curatori indipendenti leader a livello mondiale fornisce consulenza su sezioni di lungometraggi, rendendo possibile un lavoro basato sul supporto fornito da alcune delle gallerie emergenti a livello globale.
Frieze London si svolge a pochi passi dalla sua fiera sorella, Frieze Masters, a Regent’s Park.
Frieze Masters offre una visione unica sul rapporto tra arte storica e pratica contemporanea, mostrando opere realizzate prima dell’anno 2000, mentre Frieze London presenta opere create principalmente dopo il 2000. All’appuntamento di Londra sull’arte contemporanea, si sono poi aggiunti nel corso degli anni quelli di New York, Los Angeles e Seul.
The Art of Conversation
L’idea alla base di “The Art of Conversation” è quella di unire da una parte l’expertise e i contatti maturati da Frieze o direttamente dalla Banca in tutti questi anni e – dall’altra - la passione di Deutsche Bank, e dei suoi stakeholder, per il mondo dell’arte.
Le occasioni possono essere le più differenti:

La sede del primo incontro a tema è stata Venezia (articolo db Magazine e video), all’interno di Palazzo Ligabue sul Canal Grande, edificio privato nei piani superiori ma anche sede della Fondazione omonima, dedicata a Giancarlo Ligabue, che nel corso della sua attività di paleontologo-esploratore ha collezionato un patrimonio immenso di opere, documenti e testimonianze di popoli ormai quasi scomparsi durante le 130 spedizioni da lui compiute nei 5 continenti, che sono confluiti nel Centro Studi e Ricerche a suo nome. Alla visita della collezione si è aggiunto un breve talk con Markus Reymann, direttore di TBA21-Academy, fondatore di Ocean Space, centro globale posizionato nella chiesa di san Lorenzo a Venezia, che presenta mostre, ricerche e programmi pubblici che catalizzano l'alfabetizzazione dell’economia blu e la difesa degli oceani attraverso le arti. Assieme a lui le due artiste ospiti dello spazio in quei giorni e la curatrice.

La Fondazione Rovati a Milano è stato il contesto ideale per ospitare la seconda tappa del percorso “Art of Conversation” (articolo db Magazine e video). Ospite d’eccezione è stato il celeberrimo artista Adrian Paci, di cui alcune opere fanno parte della Collezione Deutsche Bank e una selezione delle stesse sono ospitate presso la sede Deutsche Bank di via Turati a Milano. Nella chiacchierata con la scrittrice Barbara Casavecchia, l’artista italo albanese compie un breve excursus della sua carriera, in cui commenta alcune delle sue opere più famose, partendo da quella che era all’epoca la sua ultima creazione, il video “The wanderers”. Ambientato nell'Albania rurale, il film mette a confronto due modi di camminare, due modi di muoversi e di essere. Mentre il video in bianco e nero mostra persone e animali che entrano ed escono casualmente dall'inquadratura al rallentatore, il video a colori presenta una processione in scena di persone che si muovono di proposito nella direzione dello spettatore: verso una meta sconosciuta, un luogo immaginario.

Ci siamo poi spostati a Roma, presso Palazzo Barberini (articolo db Magazine e video), dove si è tenuta una chiacchierata tra Robert Nicholas Cullinan, storico dell'arte e curatore, allora direttore della National Portrait Gallery di Londra e dal 2024 direttore del British Museum nella capitale britannica, e Karin Kneffel, artista tedesca, che era a Roma per la mostra dal titolo “Face of a Woman, Head of a Child”, a lei dedicata da una celebre galleria d’arte e che raccoglieva i lavori di recente produzione e perlopiù ascrivibili a una nuova direzione della ricerca dell’artista tedesca. La Kneffel, partendo dalle fotografie di sculture del primo Rinascimento Nordico che lei stessa ha realizzato nel corso degli anni durante i suoi viaggi, nate dall’interesse per le figure sacre, ha realizzato dei dipinti in cui spariscono veli e aureole e, tramite una soluzione d’inquadratura di primissimo piano, spiccano i particolari di facce di donne e bambini, ognuno con la propria espressività.

Sempre Fondazione Rovati ha ospitato il quarto appuntamento di questo ciclo (articolo db Magazine e video), con il critico Bartolomeo Pietromarchi che intervistava Pietro Ruffo. L’occasione era quella di celebrare il recente lavoro dell’artista romano fatto presso la Biblioteca Apostolica Vaticana. Ruffo, da sempre interessato al tema della mappatura del cielo e della terra, ha qui attinto ai documenti posseduti dalla Biblioteca, mappe, astrolabi, planisferi, dando vita a opere che partono dalla cartografia ma alludono ad altro. Su mappe terresti e celesti Ruffo ha intagliato sagome di storni, che simboleggiano la migrazione, o ha tracciato a penna popoli che, dice l’artista, «non coincidono mai con il territorio al quale dovrebbero appartenere, come se questo flusso migratorio non potesse essere racchiuso dentro i confini nazionali». La mostra nasce come riflessione sull’enciclica «Fratelli tutti» di papa Francesco, dedicata alla cultura dell’incontro.

L’appuntamento successivo si è svolto al museo Bagatti Valsecchi di Milano. Il Museo Bagatti Valsecchi, aperto al pubblico dal 1994, è una casa-museo fra le più importanti e meglio conservate d'Europa, che espone al pubblico le collezioni d'arte rinascimentale e gli oggetti d'arredo rinascimentale e neorinascimentale raccolti dalla famiglia proprietaria per arricchire la propria casa. In un contesto così tradizionale si è voluto affiancare un’artista emergente Giorgia Garzilli, famosa per i suoi micro dipinti inseriti in delle borsette. A metà fra pittura e scultura, queste composizioni “portable” ci conquistano per la loro natura surreale, in cui ironia camp (ovvero l’uso deliberato, consapevole e sofisticato del kitsch nell'arte) ed estetica “girlish” co-esistono. Ad intervistare la giovane creativa ci ha pensato Attilia Fattori Franchini, curatrice di Emergent a Miart.

L’ultimo appuntamento al momento realizzato si è tenuto presso la Galleria di Arte Moderna a Roma. In occasione della mostra sull’Espressionismo organizzata per i cento anni di vita della realtà museale, è stata organizzata una visita guidata agli spazi della Galleria e alle opere ospitate per l’occasione. Al termine, un’intervista a tutto tondo con Giuseppe Iannaccone (articolo db Magazine). Il celebre avvocato è infatti un collezionista d’arte di prim’ordine, che per la mostra in oggetto ha prestato diverse sue opere e ha intrattenuto i presenti raccontando la sua esperienza di collezionista e di mecenate, formalizzata con la creazione della Fondazione omonima.
Video Gallery
La promozione dell’arte da parte di Deutsche Bank
Deutsche Bank Collection
Da 40 anni la promozione dell’arte è al centro delle attività culturali anche di Deutsche Bank, che ha sviluppato tutta una serie di progetti collegati al mondo artistico, tra i quali quello sicuramente più importante è la Deutsche Bank Collection, che oggi è una delle collezioni aziendali più importanti al mondo e le cui opere sono esposte negli uffici della banca e in mostre internazionali.
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