Nascita e declino di un amore tormentato

“Kairos”, di Jenny Erpenbeck, è stato il romanzo vincitore nel 2024 dell’International Booker Prize che ogni anno premia il miglior romanzo tradotto in lingua inglese.
Erpenbeck è la prima autrice tedesca a ricevere il premio e lo ha fatto con un’opera splendida, toccante e profondamente conturbante. In Italia il libro è uscito per Sellerio, nell’accurata traduzione dal tedesco di Ada Vigliani.

La vicenda si apre con una donna ormai avanti con gli anni, Katharina, che apprende della morte del suo ex amante; intorno a lei, scatole di lettere risalenti all’epoca del loro rapporto.
Da qui si dipana un quadro di ricordi: in primo piano la storia d’amore tra la giovanissima Katharina e il cinquantenne Hans; sullo sfondo, Berlino Est che si avvicina alla caduta del Muro. Il primo incontro casuale tra i due amanti avviene nel 1986 ed è seguito da una relazione appassionata, intellettualmente e culturalmente complessa: non solo per via della differenza d’età e del matrimonio di Hans, ma anche per il contesto decadente in cui la coppia si muove. Quello che inizia come un grande amore, si rivela però presto un legame improntato allo squilibrio, in cui Hans diventa sempre più violento e controllante nei confronti della giovane amante.

Nel corso del libro ambizioni, speranze e sogni personali nascono e muoiono, insieme a quelli collettivi e politici. Dopo la caduta del Muro, la relazione comincia a cambiare e Katharina riesce lentamente a emanciparsi da Hans. Tuttavia non si tratta di un lieto fine: protagonisti e città rimangono fragili, persi in un vuoto valoriale e identitario.

L’intensità dell’opera è accentuata dallo stile impeccabile di Erpenbeck: sebbene narri di un amore tormentato, l’autrice non scade mai nella banalità del luogo comune. La sua prosa è raffinata e colta, ricca di citazioni letterarie e musicali, che non risultano però mai pretenziose.
Il Kairos del titolo richiama il dio greco dell’attimo fuggente, metafora della transitorietà dei momenti felici. Jenny Erpenbeck, cresciuta nella Repubblica Democratica Tedesca, ne fa simbolo della disgregazione di un amore e della fine della Germania dell’Est.

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