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db Premium Magazine May 9, 2022

A Piacenza, Gustav Klimt con un pizzico di giallo.

La grande mostra dedicata al padre della Secessione Viennese comprende anche una preziosa tela misteriosamente sparita dalla collezione Ricci Oddi e altrettanto misteriosamente ricomparsa.

È in programma fino al 24 luglio la mostra dal titolo “Klimt. L’uomo, l’artista, il suo mondo” ospitata a Piacenza presso gli spazi della Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi e dell’XNL - Piacenza Contemporanea.

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Gustav Klimt
Ritratto di Signora, 1916-17
Olio su tela, 68x55 cm
Piacenza, Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi

L’importante esposizione fornisce il racconto di uno dei periodi più entusiasmanti della storia dell’arte del primo ‘900 visto attraverso la vita, il percorso creativo e le collaborazioni del padre della Secessione Viennese, Gustav Klimt, e comprende oltre 160 opere tra dipinti, sculture, grafica, manufatti d’arte decorativa provenienti da 20 prestigiose raccolte pubbliche e private, tra cui il Belvedere e la Klimt Foundation di Vienna, Ca' Pesaro-Galleria Internazionale d'Arte Moderna di Venezia, il Lentos Kunstmuseum di Linz, il Tiroler Landesmuseum di Innsbruck, il Wien Museum e molte altre.

Al tempo stesso, la mostra è l’occasione per festeggiare il “ritorno a casa” del “Ritratto di Signora” (1916-17) di Klimt – dipinto sparito nel 1997 dalla Galleria Ricci Oddi poi ritrovato fortunosamente nel 2019 - cui è dedicata un’intera sezione. Una storia, questa, dai tratti romanzeschi: acquistato nel 1925 dal nobile piacentino Giuseppe Ricci Oddi per la propria raccolta (poi confluita nell’omonima Galleria, istituita per volere del collezionista stesso e aperta al pubblico dal 1931), il dipinto è databile tra il 1916-1917 e appartiene all’ultima fase di attività di Klimt, caratterizzata un approccio più emozionale, aperto alle atmosfere espressioniste. Spetta a una studentessa di un liceo piacentino – Claudia Maga – l’avere intuito nel 1996 la particolarissima genesi dell’opera, poi confermata anche dalle analisi cui la tela è stata sottoposta: Klimt la dipinge sopra un precedente ritratto già ritenuto perduto, raffigurante una giovane donna identica nel volto e nella posa all’attuale effigiata, ma diversamente abbigliata e acconciata. Ma i colpi di scena non finiscono qui: il 22 febbraio 1997, la tela di Klimt viene rubata dalla Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi con modalità che le indagini non riusciranno mai a chiarire. Non mancheranno sedicenti informatori, mitomani, medium, estorsori, dubbie confessioni... Per la ricomparsa del dipinto occorrerà aspettare quasi ventitré anni, e il suo ritrovamento sarà ancora più enigmatico del furto: il 10 dicembre 2019, mentre sono in corso alcuni lavori di giardinaggio lungo il muro esterno del museo piacentino, in un piccolo vano chiuso da uno sportello privo di serratura viene rinvenuto un sacchetto di plastica contenente un dipinto: è lui, il Ritratto di signora di Klimt.

La mostra è curata da Gabriella Belli ed Elena Pontiggia con il coordinamento scientifico di Lucia Pini (direttrice della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza) e la collaborazione di Valerio Terraroli e Alessandra Tiddia, e offre un’occasione preziosa per ammirare - tra l’altro - molti prestiti provenienti dal Belvedere prima del loro rientro in patria: l’esposizione di Piacenza rappresenta infatti l’ultimo evento pubblico in Italia che ospiterà molti capolavori “patrimonio nazionale” dell’artista austriaco, prima che facciano rientro presso le collezioni di appartenenza per rimanervi per lungo tempo (almeno fino al 2028).

Il percorso espositivo muove dal clima del simbolismo europeo - da cui Klimt prende le mosse - con incisioni e disegni emblematici di Klinger, Redon, Munch, Ensor, Khnopff, la famosa “Medusa” di von Stuck e sculture di Minne e dello stesso Klinger, per poi introdurre i visitatori nel mondo di Klimt, con le sue prime opere e i suoi primi compagni: i fratelli Georg ed Ernst, e l’amico Franz Matsch.

Ci si addentra quindi nella vicenda del pittore attraverso la Secessione Viennese da lui fondata con altri 17 artisti nel 1897 in segno di protesta verso l’arte ufficiale. Il “Ritratto di Josef Pembaur” (1890), capolavoro di Klimt che ne preannuncia la “stagione d’oro” introduce a opere quali la “Signora con mantello e cappello su sfondo rosso” (1897-1898), “Signora davanti al camino” (1897-1898), “Dopo la pioggia” (1898), “Le amiche I (Le sorelle)” del 1907, il “Ritratto di Amalie Zuckerkandl” (1913-1917), il “Ritratto di Signora in bianco” (1917-1918).

Il mondo delle Wiener Werkstätte, i laboratori d’arte decorativa fondati a Vienna da Josef Hoffmann e da Koloman Moser nel 1903 è documentato attraverso arredi, argenti, vetri e ceramiche. Sono esposti inoltre i Manifesti della Secessione, tra cui quello di Klimt Teseo e il Minotauro (1898), che all’epoca fece scandalo (presente nelle due versioni, quella iniziale e quella censurata) e riviste come “Ver Sacrum”.

Una scelta di disegni e incisioni di Schiele e Kokoschka, tra cui la fiabesca serie dei Ragazzi sognanti (1908-1909), opera fondamentale della stagione giovanile dell’autore, ricorda quindi la più giovane generazione di artisti austriaci che da Klimt prese le mosse. Il percorso è arricchito anche da un’importante sezione dedicata agli artisti italiani che si ispirarono a Klimt, con opere straordinarie come il “Sogno del melograno” (1912-1913) di Felice Casorati, esposto nuovamente dopo più di trent’anni, la scultura in marmo e oro “Carattere fiero e anima gentile” (1912) di Adolfo Wildt e l’affascinante ciclo “Le mille e una notte” (1914) di Vittorio Zecchin. La mostra si chiude con la ricostruzione del monumentale “Fregio di Beethoven” (copia del 2019 dell’originale del 1901) regalando un’esperienza di grande suggestione.

Info

Klimt. L’uomo, l’artista, il suo mondo
Piacenza, XNL-Piacenza Contemporanea, Via Santa Franca 36

Biglietteria presso Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi, Via San Siro 13
Orario: tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00
Ingresso: 15 euro intero, audioguida inclusa (13 euro ridotto)
Informazioni: https://www.arthemisia.it/it/klimt-piacenza-informazioni


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