Gli anni dello splendore della Repubblica di Genova attraverso le opere del grande artista fiammingo, in mostra nel capoluogo ligure.
L’occasione formale è quella del quarto centenario del celebre volume di Pietro Paolo Rubens, “Palazzi di Genova”, pubblicato ad Anversa nel 1622: è questo lo spunto da cui è nata la nuova, importante mostra allestita al Palazzo Ducale di Genova intitolata proprio “Rubens a Genova”, destinata a mettere in luce il profondo rapporto tra l’artista fiammingo e la città ligure.
In programma fino al 22 gennaio 2023, l’esposizione è curata da Nils Büttner (docente della Staatliche Akademie der Bildenden Künste Stuttgart nonché Chairman del Centrum Rubenianum di Anversa) e da Anna Orlando (“independent scholar” genovese, co-curatrice della mostra “L’Età di Rubens” tenutasi a Palazzo Ducale nel 2004) ed è prodotta dal Comune di Genova con Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura ed Electa.
La mostra presenta più di 150 opere, tra le quali spiccano oltre venti dipinti di Rubens provenienti da musei e collezioni europee e italiane che, sommati a quelli già presenti in città, raggiungono un numero come non si trovava a Genova dalla fine del Settecento; da quando, cioè, la crisi dell’aristocrazia con i contraccolpi della Rivoluzione Francese diede avvio a un’inesorabile diaspora di capolavori verso le collezioni del mondo. Con Rubens, e attraverso ciò che vide e conobbe, viene raccontata la storia della Repubblica di Genova all’apice della sua potenza quando, all’inizio del Seicento, conobbe un periodo di singolare vivacità non soltanto economica e finanziaria, ma anche culturale e artistica. Rubens soggiornò in diverse occasioni a Genova tra il 1600 e il 1607, visitandola anche al seguito del Duca di Mantova, Vincenzo I Gonzaga, presso cui ricopriva il ruolo di pittore di corte. Ebbe così modo di intrattenere rapporti diretti - e in alcuni casi molto stretti - con i più ricchi e influenti aristocratici dell’oligarchia cittadina.
A partire dal nucleo rubensiano, il racconto del contesto culturale e artistico della città nell’epoca del suo maggiore splendore viene completato da dipinti di autori che Rubens per certo vide e studiò (Tintoretto e Luca Cambiaso); che incontrò in Italia e in particolare a Genova durante il suo soggiorno (Frans Pourbus il Giovane, Sofonisba Anguissola e Bernardo Castello), o con cui collaborò (Jan Wildens e Frans Snyders). Tra le opere che tornano a Genova, create da Rubens su commissione dei più agiati e potenti tra i genovesi di allora, si possono menzionare: il “Ritratto di Violante Maria Spinola Serra” del Faringdon Collection Trust (una dama finora senza nome, che grazie agli studi in preparazione della mostra è ora riconoscibile); Il “San Sebastiano”, proveniente da una collezione privata europea e mai esposto in Italia, che grazie a un importante ritrovamento documentario può ora riferirsi alla committenza del celebre condottiero Ambrogio Spinola; è esposto per la prima volta in Italia anche il giovanile “Autoritratto”, con un Rubens all’incirca ventisettenne, che un collezionista privato ha offerto come prestito a lungo termine alla Rubenshuis di Anversa e che eccezionalmente torna nel Paese dove fu eseguito, intorno al 1604.
“Rubens a Genova”
dal 6 ottobre 2022 al 22 gennaio 2023 Genova, Palazzo Ducale - Appartamento e Cappella del Doge, Piazza Matteotti 9
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L’occasione formale è quella del quarto centenario del celebre volume di Pietro Paolo Rubens, “Palazzi di Genova”, pubblicato ad Anversa nel 1622: è questo lo spunto da cui è nata la nuova, importante mostra allestita al Palazzo Ducale di Genova intitolata proprio “Rubens a Genova”, destinata a mettere in luce il profondo rapporto tra l’artista fiammingo e la città ligure.
In programma fino al 22 gennaio 2023, l’esposizione è curata da Nils Büttner (docente della Staatliche Akademie der Bildenden Künste Stuttgart nonché Chairman del Centrum Rubenianum di Anversa) e da Anna Orlando (“independent scholar” genovese, co-curatrice della mostra “L’Età di Rubens” tenutasi a Palazzo Ducale nel 2004) ed è prodotta dal Comune di Genova con Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura ed Electa.
La mostra presenta più di 150 opere, tra le quali spiccano oltre venti dipinti di Rubens provenienti da musei e collezioni europee e italiane che, sommati a quelli già presenti in città, raggiungono un numero come non si trovava a Genova dalla fine del Settecento; da quando, cioè, la crisi dell’aristocrazia con i contraccolpi della Rivoluzione Francese diede avvio a un’inesorabile diaspora di capolavori verso le collezioni del mondo.
Con Rubens, e attraverso ciò che vide e conobbe, viene raccontata la storia della Repubblica di Genova all’apice della sua potenza quando, all’inizio del Seicento, conobbe un periodo di singolare vivacità non soltanto economica e finanziaria, ma anche culturale e artistica.
Rubens soggiornò in diverse occasioni a Genova tra il 1600 e il 1607, visitandola anche al seguito del Duca di Mantova, Vincenzo I Gonzaga, presso cui ricopriva il ruolo di pittore di corte. Ebbe così modo di intrattenere rapporti diretti - e in alcuni casi molto stretti - con i più ricchi e influenti aristocratici dell’oligarchia cittadina.
A partire dal nucleo rubensiano, il racconto del contesto culturale e artistico della città nell’epoca del suo maggiore splendore viene completato da dipinti di autori che Rubens per certo vide e studiò (Tintoretto e Luca Cambiaso); che incontrò in Italia e in particolare a Genova durante il suo soggiorno (Frans Pourbus il Giovane, Sofonisba Anguissola e Bernardo Castello), o con cui collaborò (Jan Wildens e Frans Snyders).
Tra le opere che tornano a Genova, create da Rubens su commissione dei più agiati e potenti tra i genovesi di allora, si possono menzionare: il “Ritratto di Violante Maria Spinola Serra” del Faringdon Collection Trust (una dama finora senza nome, che grazie agli studi in preparazione della mostra è ora riconoscibile); Il “San Sebastiano”, proveniente da una collezione privata europea e mai esposto in Italia, che grazie a un importante ritrovamento documentario può ora riferirsi alla committenza del celebre condottiero Ambrogio Spinola; è esposto per la prima volta in Italia anche il giovanile “Autoritratto”, con un Rubens all’incirca ventisettenne, che un collezionista privato ha offerto come prestito a lungo termine alla Rubenshuis di Anversa e che eccezionalmente torna nel Paese dove fu eseguito, intorno al 1604.
“Rubens a Genova”
dal 6 ottobre 2022 al 22 gennaio 2023
Genova, Palazzo Ducale - Appartamento e Cappella del Doge, Piazza Matteotti 9
Orari:
Ingresso: 14 euro intero (12 euro ridotto)
Informazioni: tel. 010 8171600
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