CIO View February 15, 2022

Cyber security: protezione per l’ambiente digitale

La sicurezza informatica ha una rilevanza diretta per le tendenze emerse durante la pandemia, in particolare il crescente utilizzo della tecnologia, lo smart working e l'aumento delle interazioni online.

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Key take aways

  • La sicurezza informatica ha una rilevanza diretta per le tendenze emerse durante la pandemia, in particolare il crescente utilizzo della tecnologia, lo smart working e l'aumento delle interazioni online.
  • Man mano che il mondo continua a essere sempre più connesso tramite l'infrastruttura digitale, l'intelligenza artificiale e il 5G, ci sarà una maggiore necessità di investimenti e regole per proteggere i dati e aumentare la sicurezza di tutte le interazioni online.
  • La sicurezza informatica è legata a diversi temi: che vanno dalla tecnologia alla legislazione, nuove regole di collaborazione, protezione delle infrastrutture critiche, privacy informatica, “sicurezza delle cose”, guerra informatica, resilienza dei sistemi IT e criminalità informatica.

Introduzione

La quota della popolazione mondiale che utilizza internet è aumentata dallo 0,05% nel 1990 al 49% nel 20171 a oltre 3,4 miliardi.

La copertura internet globale sta generando sempre più dati e informazioni, con il volume totale per il 2021 stimato a 79 Zettabyte (ZB o 10 21)2 e dovrebbe più che raddoppiare a 181 ZB nel 2025.

Con i volumi di dati e le transazioni online in aumento, sono sempre di più le domande sulla protezione di tutte le nostre interazioni su internet perché i thread di dati, le violazioni della sicurezza, i costi relativi alle violazioni e in generale la perdita di giro d’affare per le aziende3 sono preoccupazioni crescenti per cittadini, governi, e aziende in tutto il mondo.

Queste preoccupazioni sono supportate dai costi generati dall'aumento dei tassi di criminalità informatica4, stimati in 1,5 trilioni di dollari nel 2018, numero crescente di furti di dati (+160% nel 2020 rispetto al 2019), accesso non autorizzato ai server (+233% nel 2020 rispetto al 2019)5 e l'aumento del costo medio delle mega violazioni (categoria compresa tra 50 e 65 milioni di insieme di dati) a 401 milioni di dollari nel 2019 (da 388 milioni di dollari nel 2018).

La pandemia ha avuto un impatto su una varietà di tendenze di mercato e ha anche reso necessario l'uso massiccio del lavoro a distanza, che ha portato il costo medio delle violazioni dei dati a 4,96 milioni di dollari (oltre il 24% in più rispetto al normale).6


Gli Stati Uniti rimangono il Paese con i costi medi più elevati per violazioni dei dati (9,05 mio. USD), seguiti da Medio Oriente (6,93 mio. USD), Canada e Germania.5

Osservando la situazione in Europa, che varia ampiamente da Paese a Paese (con i costi più alti in Germania e tra i più bassi in Scandinavia), notiamo che il settore pubblico e governativo è stato tra quelli più colpiti nel periodo aprile 2020 – luglio 2021, mentre il settore sanitario è stato preso di mira in modo significativo con un aumento del numero di attacchi durante lo stesso periodo.7

Quest’ultimo merita un'attenzione particolare perché a livello globale ha subito le violazioni più costose (9,23 mio. USD) nel 2021 cresciute di circa il 30% in un anno.

Un'altra statistica degna di nota è il tempo medio impiegato per identificare un problema, che è cresciuto di 30 giorni dal 2017 a 287 giorni nel 2021.6

Per ottenere una panoramica completa, è importante esaminare i tipi di dati compromessi dalle violazioni. Le informazioni di identificazione personale (PII) dei clienti sono la categoria più ampia, rappresentando il 44% dei dati complessivi, mentre le violazioni delle PII dei dipendenti rappresentano un problema critico per le aziende e rappresentano il 26% dei dati.6


Autori:

  • Alberto Fadelli - Head Chief Investment Office Italy
  • Daniel Sacco - Investment Officer Italy
  • Matteo Giovanni Fava - Investment Officer Italy