Insights CIO View March 19, 2025

CIO Chartbook Europa | Marzo 2025

Outlook macroeconomico, Obbligazionario, Azionario, Materie prime e Valute.

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Temi del mese

Macro
Dall’inizio di febbraio, il Presidente Trump ha già imposto e sospeso alcuni dei nuovi dazi su diversi gruppi merceologici provenienti da diversi Paesi e aree geografiche. Gli sviluppi futuri dei piani tariffari di Trump dipenderanno dagli obiettivi strategici, protezionistici e strutturali dell’amministrazione USA. I mercati finanziari si stanno scontrando un contesto di incertezza. La situazione sulle tariffe non è sempre chiara e i Paesi colpiti dai dazi potrebbero reagire con delle contromisure. Ciò nonostante, gli indici dei direttori degli acquisti (engl. purchasing managers index, o PMIs) sono stati stabili, probabilmente aiutati dalle aspettative di un ulteriore taglio dei tassi da parte della Banca Centrale Europea nella riunione di marzo. 

Obbligazionario
I rendimenti dei Treasury USA sono scesi nei primi due mesi dell’anno e gli indici del mercato obbligazionario registrano performance positive. Gli spread dei titoli di Stato dell’Eurozona si sono ristretti. I flussi di capitale sul mercato delle obbligazioni societarie hanno assorbito le nuove emissioni e gli spread sui mercato europeo hanno proseguito la discesa dall’inizio dell’anno. Il segmento dei titoli societari High Yield (HY) ha segnato la performance migliore tra i diversi comparti del mercato obbligazionario durante questo periodo, con un conseguente restringimento degli spread. 

Azionario
Nonostante le incertezze politiche legate alle elezioni in Germania e alle politiche commerciali degli USA, i mercati azionario europei hanno guadagnato di più delle controparti statunitensi le quali, al contrario, stanno attraversando una fase più difficile. All’inizio dell’anno le azioni statunitensi avevano registrato forti rialzi, ma di recente sembrano in stallo a causa di un possibile punto di svolta per quanto riguarda i piani di spesa legati all’IA. La Fed, inoltre, ha manifestato dei toni più cauti rispetto alla BCE che, invece, dovrebbe tagliare ancora i tassi di interesse nella riunione di marzo. Dall’inizio dell’anno, fatta eccezione per alcuni mercati asiatici, le performance sono positive. 

Materie prime e FX
Dopo aver superato brevemente gli USD 80 al barile a metà gennaio, i prezzi del Brent sono diminuiti fin sotto i USD 73 al barile in seguito al miglioramento della situazione geopolitica in Medio Oriente e l’aumento della produzione petrolifera USA. Le incertezze in merito alle tariffe e i timori per un ritorno dell’inflazione, insieme alla debolezza del USD, hanno dato ulteriore sostegno ai prezzi dell’oro che al momento si trovano intorno ai USD 2.900 l’oncia. 

Fonte: Deutsche Bank AG. Dati a febbraio 2025. 

Outlook macro
 

Outlook

  • L'economia USA è cresciuta ad un buon ritmo anche nell'ultimo trimestre del 2024 e sull’anno è cresciuta del 2,8%. Le incertezze sulle politiche della nuova amministrazione hanno sollevato delle preoccupazioni circa la possibilità di un rallentamento dell'economia di recente. Tuttavia, il mercato del lavoro è ancora robusto e la crescita dei salari reali dovrebbe sostenere un aumento del potere d'acquisto dei consumatori. Durante l’anno, il venire meno dell'incertezza sulle politiche commerciali di Trump dovrebbe migliorare il sentiment del settore privato e le scorte potrebbero vedere una diminuzione. Ciò nonostante, prevediamo che la crescita del PIL rallenti al 2,0% nel 2025 e nel 2026 e la relativa resilienza dell’economia dovrebbe attenuare il processo di disinflazione. L’inflazione, quindi, dovrebbe mantenersi elevata nel 2025 e nel 2026, limitando il margine di manovra della Fed per ulteriori tagli dei tassi. Nei prossimi dodici mesi, prevediamo altri due tagli, portando il tasso ufficiale al 3,75-4,00% entro la fine del primo trimestre del 2026.
  • L'economia dell'Eurozona è più debole e deve ancora risollevarsi, in parte a causa delle incertezze politiche. Il riallineamento geopolitico degli Stati Uniti e gli sviluppi della guerra Russia-Ucraina determinano sia dei rischi che delle opportunità per l'Europa. Nel medio termine, le proposte di investimento nella difesa e nelle infrastrutture potrebbero favorire una ripresa economica. Ma nel breve termine l'Europa dovrà probabilmente fare ancora affidamento sui fornitori statunitensi per le attrezzature sulla difesa. Prevediamo che la crescita economica nell'Eurozona acceleri gradualmente nella seconda metà del 2025, migliorando leggermente la crescita del PIL all'1,0% nel 2025 e all'1,5% nel 2026 grazie all'effetto moltiplicatore di una maggiore spesa fiscale. L'inflazione dovrebbe rimanere su un percorso non lineare nel breve termine a causa della volatilità dei prezzi degli alimentari e dell’energia. Le pressioni sui prezzi potrebbero salire nella seconda metà del 2025 e più avanti. Prevediamo che l'inflazione che si stabilizzerà al 2,3% quest'anno e l’anno prossimo. In questo contesto, prevediamo che la BCE effettuerà solo un altro taglio nei prossimi quattro trimestri, portando il tasso sui depositi al 2,25% entro marzo 2026.
  • In Giappone, le negoziazioni salariali di quest'anno potrebbero superare l’aumento del 5% dell'anno scorso, creando le basi per una domanda interna robusta. Prevediamo che la ripresa economica continui nonostante i potenziali elementi sfavorevoli dovuti dalle tariffe statunitensi più elevate. La crescita del PIL nel 2025 è attesa all'1,2%. Pertanto, l'inflazione dovrebbe raggiungere il 2,6% nel 2025, al di sopra dell'obiettivo del 2% della BoJ. Il processo di normalizzazione della politica monetaria potrebbe essere anticipata e il tasso chiave della BoJ potrebbe salire dall'attuale 0,5% all'1,25%.
  • Dopo aver raggiunto il suo obiettivo di crescita del 5% nel 2024, la Cina probabilmente si concentrerà su un miglioramento dei consumi interni, sul rafforzamento delle industrie strategiche e sul sostegno alle imprese private nel 2025. I rischi legati alle tariffe USA più elevate, con ulteriori ritorsioni probabili, e il mercato immobiliare ancora in difficoltà dovrebbero continuare a pesare sulla crescita cinese che rallenterà al 4,5% e al 4,0% rispettivamente nel 2025 e nel 2026. Questo rallentamento dovrebbe mantenere bassa la crescita dei prezzi, lasciando meno spazio per l’efficacia dello stimolo monetario. Pertanto, prevediamo solo un graduale allentamento delle condizioni finanziarie.

Previsioni

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*Consensus di Bloomberg.

1 Per gli USA, la crescita del PIL Q4/Q4 % è pari a 2,2% nel 2025 e a 1,7% nel 2026.
2 Tasso di disoccupazione urbana (fine periodo), non confrontabile con i dati di consenso.
3 Il deficit fiscale cinese di riferisce al saldo di bilancio aumentato (definizione più ampia) del FMI. Non confrontabile con i dati di consenso. Fonte: Deutsche Bank AG, Bloomberg Finance L.P. Dati al 13 marzo 2025.