Arte open air in Val Badia
La VII edizione di SMACH, Biennale di arte pubblica delle Dolomiti, offre l’occasione per scoprire i progetti vincitori della rassegna, attraverso percorsi immersi nella natura.
La VII edizione di SMACH, Biennale di arte pubblica delle Dolomiti, offre l’occasione per scoprire i progetti vincitori della rassegna, attraverso percorsi immersi nella natura.
Hans De Backer aka Drukdoenerij, “With Every Step” - SMACH 2025, località Tamersc - ph: Gustav Willeit
Con l’inaugurazione del 12 luglio giunge alla sua VII edizione SMACH (acronimo di San Martin art, culture and heritage), la Biennale di Arte pubblica delle Dolomiti, che si conferma come un appuntamento di grande interesse per gli appassionati di arte contemporanea, ma anche per gli amanti della natura e dei trekking in montagna.
“SMACH. Constellation of Art, Culture & History in the Dolomites” (questa la definizione completa), ideata nel 2012 da Michael Moling, è stata infatti tra le prime e più significative iniziative a portare il pubblico dell'arte a interagire con il paesaggio naturale nel pieno rispetto dell'ambiente e viceversa; una biennale open air volta alla sperimentazione, alla promozione e al dialogo culturale che promuove, tramite l'arte contemporanea, l'interesse e la valorizzazione culturale e d'avanguardia dell'area dolomitica.
In Val Badia, nel contesto paesaggistico e culturale delle Dolomiti - patrimonio Unesco dal 2009 - le installazioni di SMACH compongono così un originale allestimento di opere site specific all'aria aperta, in un contesto alpino di alta quota.
La formula prevede che per ogni edizione vengano selezionate da una giuria di professionisti di settore 10 opere, tramite un concorso internazionale.
Artisti ed artiste sono chiamati a cimentarsi su un tema di riflessione ritenuto stimolante o urgente, anche rispetto alle attinenze dell'attualità, così da promuovere un dialogo tra la cultura contemporanea e la tradizione millenaria del patrimonio materiale e immateriale delle Dolomiti Unesco e in generale delle aree montane.
Per il 2025 la tematica di SMACH sottoposta al vaglio dei creativi e delle creative è stata un oggetto: la “cu” (in ladino; “cote” in italiano), la pietra che si usa per affilare la falce, diffusa in ogni angolo del pianeta da millenni.
Attraverso la “cu” si fa riferimento a quei processi materiali, ma anche mentali, di evoluzione tecnica e di immaginazione. La cu, quindi, veicola molteplici tematiche e stimola numerose riflessioni: l'evoluzione umana e quella tecnica; la trasmissione (o la perdita) dell’eredità culturale; il presente, il passato e il futuro.
Tra le opere pervenute (circa 300, da 47 nazioni del mondo) sono stati così selezionati da una giuria artistica e da una tecnica i dieci progetti vincitori, a cui se n’è aggiunto quest'anno un undicesimo, il progetto satellite della Biennale realizzato grazie alla collaborazione con Kronplatz-Plan de Corones e Lumen Museum.
Questi i progetti vincitori (consultabili anche sul sito www.SMACH.it) e le rispettive località, in mostra fino al 14 settembre:
I siti della Biennale SMACH si trovano in Val Badia, tra i 1.316 e i 2.465 m di altitudine, sparsi in un territorio di circa 120 chilometri quadrati e compresi tra parchi naturali protetti e località alpine di altissimo pregio.
Le opere sono raggiungibili con percorsi di cammino che variano dai pochi minuti alle 2 ore di trekking. Il tragitto totale è di oltre 60 km, per una durata complessiva di circa 20 ore di cammino.
In una valle incontaminata nella località di San Martino in Badia, inoltre, è sempre aperta anche “SMACH Val dl’Ert” (Valle dell'Arte, in ladino), un parco pubblico di 25 ettari dove sono installate le opere della collezione permanente, acquisite dalle precedenti edizioni di SMACH.
Promosso da SMACH è anche l’arrivo a Colfosco, nota località dell’Alta Badia, dell’opera di Michelangelo Pistoletto “Il Terzo Paradiso” che giunge qui dopo essere stata installata in numerosi luoghi prestigiosi a livello internazionale, tra cui il Louvre di Parigi, le Nazioni Unite a New York, i Fori Imperiali a Roma, il Castello di Rivoli a Torino e il sito archeologico di Karkemish in Turchia.
L'installazione permanente, realizzata con il legno degli abeti abbattuti dalla tempesta Vaia, trova dimora in un prato di 52x24 metri messo a disposizione dalla famiglia Mersa nella località Plans, ai piedi del Passo Gardena e in prossimità del massiccio del Sella, e si integra armonicamente nel paesaggio dolomitico, risultando visibile anche dalla rete sciistica invernale della Val Badia. L'installazione è raggiungibile tramite un percorso pedonale e ciclabile ed è visibile dall'alto da chi attraversa il Passo, dagli scalatori della Ferrata Tridentina e dai frequentatori della seggiovia Piani Frara.
“Terzo Paradiso” - il cui simbolo è una riconfigurazione del segno matematico dell’infinito - significa il passaggio a uno stadio inedito della civiltà planetaria, indispensabile per assicurare al genere umano la propria sopravvivenza: questo implica una rifondazione dei princìpi etici e dei comportamenti che guidano la vita comune. L’opera rappresenta così il grande mito che porta ognuno ad assumere una personale responsabilità nella visione globale.
Informazioni:
“SMACH. Constellation of Art, Culture & History in the Dolomites”
fino al 14 settembre 2025
Val Badia (BZ)
Ingresso libero
Per ulteriori informazioni: www.smach.it
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