La più ampia retrospettiva mai dedicata alla fotografa americana ripercorre tutta la vita dell’artista e conduce nel cuore pulsante delle strade americane.
È considerata una delle artiste più amate al mondo; e non potrebbe essere diversamente, considerata la straordinaria storia della sua vita e del suo lavoro. L’americana Vivian Maier (1926 – 2009) ha infatti svolto per tutta la vita il mestiere di bambinaia; ma oltre ad accudire i bambini, ha sempre coltivato segretamente una grande passione per la fotografia. Solo dopo la sua morte sono stati ritrovati per caso, in un magazzino venduto a un’asta fallimentare, migliaia di rullini accumulati durante l’intera vita che hanno svelato al mondo un’artista intelligente, acuta, ironica e sensibile che ha documentato per decenni la vita quotidiana americana tra Chicago e New York, osservando con incredibile sensibilità le persone, i bambini, le donne, gli anziani, fermando nel tempo attimi eterni.
A questa straordinaria autrice è dedicata la mostra dal titolo “Vivian Maier. The exhibition”, in programma fino al 28 settembre al Centro Culturale Altinate | San Gaetano di Padova, che costituisce la più grande esposizione mai realizzata sulla celebre fotografa americana, con più di 200 fotografie a colori e in bianco e nero, scatti iconici, oggetti personali, documenti inediti, sale esperienziali e immersive, registrazioni audio e filmati Super 8, esposti in via eccezionale soltanto per questa retrospettiva.
Curata da Anne Morin – la più grande esperta e studiosa della vita dell’artista – la mostra è suddivisa in sezioni tematiche che esplorano i soggetti e gli aspetti distintivi del suo stile. A partire dalla prima sezione, “Vivian sono io”, incentrata sugli autoritratti dell’artista, tra le opere che più l’hanno resa iconica. In questi scatti, Maier esplora se stessa con una straordinaria capacità creativa e intuitiva, immortalando la propria immagine in riflessi di specchi, ombre e superfici di vetro. Ogni fotografia non è solo un’affermazione della sua presenza in un momento e luogo specifici, ma rappresenta anche un dialogo con la cultura contemporanea del selfie, rivelando l’attualità del suo linguaggio visivo.
Seguono altre sezioni ugualmente ricche di suggestione e intensità, riassunte nei rispettivi titoli: “Uno sguardo ravvicinato e sincero su un’epoca passata” (scatti realizzati nelle strade di New York e Chicago, nei cui quartieri popolari Maier ha osservato la vita quotidiana e immortalato i volti, le espressioni e le emozioni di una società in trasformazione); “L’America del dopoguerra e la facciata del sogno americano” (immagini rubate a persone ai margini della società, gli esclusi dall’American Dream, spesso ripresi di spalle o senza che si accorgessero della sua presenza); “Il Super 8 e la vivace trama umana degli spazi metropolitani” (che esplora le esperienze cinematografiche svolte da Maier negli anni Sessanta, sostituendo la sua fotocamera Rolleiflex con una macchina da presa Super 8); “Tutti i colori della straordinaria vita ordinaria” (una rassegna di rare immagini a colori, scattate nei quartieri operai con una Leica 35 mm); “Bambini nel tempo” (che tratta un tema particolarmente caro all’autrice, quello dell’infanzia: scatti che rivelano uno sguardo attento e sensibile, capace di cogliere l’essenza autentica e genuina della vita dei più piccoli); “L’astratto visto da vicino” (la sezione finale, che conduce a un tema meno conosciuto del lavoro di Maier: l’astratto; fotografie in cui la realtà si dissolve in dettagli così ravvicinati da sfociare quasi nell’irreale, creando immagini poetiche che riflettono la straordinaria abilità dell’artista nel comporre foto ricche di piccole stranezze e sottili giochi visivi).
Nell’insieme, un emozionante e commovente viaggio nell’opera di una donna - come ha spiegato la curatrice Anne Morin - “che ha fatto della fotografia la sua ragione di vita, senza mai esporsi, ma nascondendosi dietro l’obbiettivo con il quale catturava immagini indimenticabili, spaccati di vita quotidiana che ha reso eterni”.
Informazioni:
“Vivian Maier. The exhibition” Centro Culturale Altinate | San Gaetano Via Altinate 71, Padova
Orario: da martedì a domenica dalle ore 10 alle ore 19:30 (lunedì chiuso) Orario estivo dal 28 luglio al 31 agosto: da martedì alla domenica dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 15:30 alle ore 19:00 (chiuso dall’11 al 17 agosto e i lunedì)
Tutti i diritti riservati. Gli articoli, i materiali, i contenuti ed i servizi presenti sulle pagine web raggiungibili da questo indirizzo www.deutsche-bank.it/dbpremium-program sono destinati ad un utilizzo personale e non professionale e non possono essere copiati, trasmessi, pubblicati, distribuiti o sfruttati commercialmente senza l’esplicito consenso scritto del Gruppo Deutsche Bank S.p.A.. Tutti i materiali pubblicati, inclusi a titolo esemplificativo, articoli di informazione, fotografie, immagini, illustrazioni, sono protetti dalle leggi sul diritto d’autore e sono di proprietà dell’editore o di chi legittimamente disponga dei diritti relativi. Le informazioni contenute nel presente documento si basano su fonti ritenute attendibili: tuttavia il Gruppo Deutsche Bank S.p.A. non ha effettuato una verifica indipendente relativa a tali informazioni e declina ogni responsabilità a riguardo. Conseguentemente, nessuna garanzia, espressa o implicita, è fornita, né alcun affidamento può essere fatto riguardo alla precisione, completezza o correttezza delle informazioni e delle opinioni contenute in questo documento. Gli articoli, le ricerche e gli studi pubblicati rappresentano esclusivamente le opinioni e i punti di vista dei relativi autori: esse non riflettono necessariamente le opinioni di Deutsche Bank S.p.A. né di qualsiasi società controllata o consociata del Gruppo Deutsche Bank S.p.A.. Né l’autore né il Gruppo Deutsche Bank S.p.A. possono essere ritenuti responsabili per danni derivanti dall’utilizzo della presente pubblicazione, tranne per quanto è previsto dalla normativa applicabile. Il Gruppo Deutsche Bank S.p.A cercherà in tutti i modi di evitare la pubblicazione di informazioni erronee ed affermazioni che possano in alcun modo essere considerate lesive di diritti di terzi. Le informazioni riportate hanno solo uno scopo informativo, non sono da intendersi, interpretarsi o considerarsi in alcun modo come messaggio promozionale ovvero offerte di vendita o sollecitazioni a sottoscrivere, invito ad acquistare o vendere o come raccomandazione ad acquistare o collocare qualsiasi tipo di strumento finanziario, nè come giudizi da parte del Gruppo Deutsche Bank S.p.A. sull’opportunità dell’investimento in alcuno dei prodotti illustrati, o ricerca in materia di investimenti, né tantomeno costituiscono una raccomandazione ad eseguire alcun tipo di operazione. Quanto ad eventuali richiami di natura fiscale qui contenuti, va rilevato che i livelli e le basi di tassazione a cui fanno riferimento gli articoli pubblicati sono suscettibili di cambiamenti rispetto alla data di pubblicazione e possono incidere sul valore dell’investimento; il Gruppo Deutsche Bank S.p.A. non ha l'obbligo di mantenere aggiornate queste informazioni, né tantomeno di aggiornarle. La distribuzione di questo documento in altre giurisdizioni può essere soggetta a restrizioni e pertanto le persone alle quali dovesse pervenire tale documento si dovranno informare sull’esistenza di tali restrizioni ed osservarle. Ulteriori informazioni sono disponibili su richiesta.
Vivian Maier - Self-Portrait, New York, NY, 1954 - Gelatin silver print, 2012, 40x50 cm - ©Estate of Vivian Maier, Courtesy of Maloof - Collection and Howard Greenberg Gallery, NY
È considerata una delle artiste più amate al mondo; e non potrebbe essere diversamente, considerata la straordinaria storia della sua vita e del suo lavoro. L’americana Vivian Maier (1926 – 2009) ha infatti svolto per tutta la vita il mestiere di bambinaia; ma oltre ad accudire i bambini, ha sempre coltivato segretamente una grande passione per la fotografia. Solo dopo la sua morte sono stati ritrovati per caso, in un magazzino venduto a un’asta fallimentare, migliaia di rullini accumulati durante l’intera vita che hanno svelato al mondo un’artista intelligente, acuta, ironica e sensibile che ha documentato per decenni la vita quotidiana americana tra Chicago e New York, osservando con incredibile sensibilità le persone, i bambini, le donne, gli anziani, fermando nel tempo attimi eterni.
A questa straordinaria autrice è dedicata la mostra dal titolo “Vivian Maier. The exhibition”, in programma fino al 28 settembre al Centro Culturale Altinate | San Gaetano di Padova, che costituisce la più grande esposizione mai realizzata sulla celebre fotografa americana, con più di 200 fotografie a colori e in bianco e nero, scatti iconici, oggetti personali, documenti inediti, sale esperienziali e immersive, registrazioni audio e filmati Super 8, esposti in via eccezionale soltanto per questa retrospettiva.
Curata da Anne Morin – la più grande esperta e studiosa della vita dell’artista – la mostra è suddivisa in sezioni tematiche che esplorano i soggetti e gli aspetti distintivi del suo stile. A partire dalla prima sezione, “Vivian sono io”, incentrata sugli autoritratti dell’artista, tra le opere che più l’hanno resa iconica. In questi scatti, Maier esplora se stessa con una straordinaria capacità creativa e intuitiva, immortalando la propria immagine in riflessi di specchi, ombre e superfici di vetro. Ogni fotografia non è solo un’affermazione della sua presenza in un momento e luogo specifici, ma rappresenta anche un dialogo con la cultura contemporanea del selfie, rivelando l’attualità del suo linguaggio visivo.
Seguono altre sezioni ugualmente ricche di suggestione e intensità, riassunte nei rispettivi titoli: “Uno sguardo ravvicinato e sincero su un’epoca passata” (scatti realizzati nelle strade di New York e Chicago, nei cui quartieri popolari Maier ha osservato la vita quotidiana e immortalato i volti, le espressioni e le emozioni di una società in trasformazione); “L’America del dopoguerra e la facciata del sogno americano” (immagini rubate a persone ai margini della società, gli esclusi dall’American Dream, spesso ripresi di spalle o senza che si accorgessero della sua presenza); “Il Super 8 e la vivace trama umana degli spazi metropolitani” (che esplora le esperienze cinematografiche svolte da Maier negli anni Sessanta, sostituendo la sua fotocamera Rolleiflex con una macchina da presa Super 8); “Tutti i colori della straordinaria vita ordinaria” (una rassegna di rare immagini a colori, scattate nei quartieri operai con una Leica 35 mm); “Bambini nel tempo” (che tratta un tema particolarmente caro all’autrice, quello dell’infanzia: scatti che rivelano uno sguardo attento e sensibile, capace di cogliere l’essenza autentica e genuina della vita dei più piccoli); “L’astratto visto da vicino” (la sezione finale, che conduce a un tema meno conosciuto del lavoro di Maier: l’astratto; fotografie in cui la realtà si dissolve in dettagli così ravvicinati da sfociare quasi nell’irreale, creando immagini poetiche che riflettono la straordinaria abilità dell’artista nel comporre foto ricche di piccole stranezze e sottili giochi visivi).
Nell’insieme, un emozionante e commovente viaggio nell’opera di una donna - come ha spiegato la curatrice Anne Morin - “che ha fatto della fotografia la sua ragione di vita, senza mai esporsi, ma nascondendosi dietro l’obbiettivo con il quale catturava immagini indimenticabili, spaccati di vita quotidiana che ha reso eterni”.
Informazioni:
“Vivian Maier. The exhibition”
Centro Culturale Altinate | San Gaetano
Via Altinate 71, Padova
Orario: da martedì a domenica dalle ore 10 alle ore 19:30 (lunedì chiuso)
Orario estivo dal 28 luglio al 31 agosto: da martedì alla domenica dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 15:30 alle ore 19:00 (chiuso dall’11 al 17 agosto e i lunedì)
Ingresso: 16 euro intero (14 euro ridotto)
Per ulteriori informazioni: tel. 049 748521 - info@arthemisia.it
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