La storia, le opere e il talento della grande pittrice barocca raccontati in una prestigiosa mostra genovese.
Artemisia Gentileschi - Giuditta e la sua serva con la testa di Oloferne, 1640 ca. - Olio su tela, cm 115x116,4 - Fondazione Carit, Terni, Italia
Dal 16 novembre 2023 al 1 aprile 2024 arriva per la prima volta a Genova, nei saloni dell’Appartamento del Doge di Palazzo Ducale, una grande mostra dedicata ad Artemisia Gentileschi (1593 – post 1654), una delle artiste più amate di sempre: iconico esempio di tenacia e genialità, donna dalla vita tutt’altro che facile, segnata dalla prematura scomparsa della madre, dal contesto sociale che non le permette di affermarsi come pittrice, fino al traumatico stupro subìto a 17 anni e al conseguente processo, da cui uscirà vincitrice ma segnata per sempre nell’anima. Nonostante ciò, Artemisia è capace di emergere con il suo indiscutibile talento artistico e il suo coraggio trasmettendo, attraverso le eroine protagoniste dei suoi quadri, il suo desiderio di riscatto e di affermazione all’interno di una società in cui le donne hanno un ruolo sottomesso e dove la pittura è una pratica raramente concessa al sesso femminile. La sua figura e i suoi dipinti hanno segnato così profondamente la storia dell’arte italiana che risuonano ancora prepotenti nel nostro tempo.
La mostra, a cura dello storico dell’arte Costantino D’Orazio, propone un percorso suddiviso in 10 sezioni, tra vicende familiari appassionanti, soluzioni artistiche rivoluzionarie, immagini drammatiche e trionfi femminili e offre l’opportunità di vedere raccolti oltre 50 capolavori sparsi in tutta Europa e negli Stati Uniti: opere che permettono di delineare un ritratto preciso della personalità complessa di una delle artiste più celebri al mondo.
Nelle diverse sale è così possibile ammirare molti dei più grandi capolavori della pittrice, seguendone il percorso artistico anche attraverso il confronto tra opere realizzate in fasi diverse della sua vita: come la “Susanna e i vecchioni” (1610) delle Kunstsammlungen Graf von Schönborn di Pommersfelden (prima opera documentata, datata e firmata da Artemisia, dove si può ancora rintracciare l’intervento del padre Orazio) e la “Susanna e i vecchioni” (1649 circa) della Moravská Galerie di Brno in Repubblica Ceca, dipinto dalla sola Artemisia 30 anni dopo; o come due dei più celebri quadri della pittrice, “Giuditta e Oloferne”, della Fondazione Carit di Terni e “Giuditta e la sua ancella con la testa di Oloferne”, del Museo di Capodimonte, entrambi accostati e messi a confronto con la famosa “Giuditta e Oloferne” del padre Orazio Gentileschi, proveniente dai Musei Vaticani.
Un evento eccezionale sarà anche l’esposizione dell’“Allegoria dell’Inclinazione” (in mostra dall’8 gennaio 2024), che Artemisia dipinse per Casa Buonarroti di Firenze: un autoritratto senza veli – che solo successivamente verrà coperto da un drappo dipinto – in cui la pittrice si rappresenta come l’ispirazione che ha guidato l’intera opera di Michelangelo. La tela, esposta dal 1616 sul soffitto di una delle sale di Casa Buonarroti, sarà esposta per la prima volta in una mostra fuori dalla sua sede naturale, grazie ad un prestito eccezionale: potrà così essere ammirata da vicino, per apprezzare uno dei momenti più alti della tecnica di Artemisia, genio assoluto della pittura barocca.
Tutti i diritti riservati. Gli articoli, i materiali, i contenuti ed i servizi presenti sulle pagine web raggiungibili da questo indirizzo www.deutsche-bank.it/dbpremium-program sono destinati ad un utilizzo personale e non professionale e non possono essere copiati, trasmessi, pubblicati, distribuiti o sfruttati commercialmente senza l’esplicito consenso scritto del Gruppo Deutsche Bank S.p.A.. Tutti i materiali pubblicati, inclusi a titolo esemplificativo, articoli di informazione, fotografie, immagini, illustrazioni, sono protetti dalle leggi sul diritto d’autore e sono di proprietà dell’editore o di chi legittimamente disponga dei diritti relativi. Le informazioni contenute nel presente documento si basano su fonti ritenute attendibili: tuttavia il Gruppo Deutsche Bank S.p.A. non ha effettuato una verifica indipendente relativa a tali informazioni e declina ogni responsabilità a riguardo. Conseguentemente, nessuna garanzia, espressa o implicita, è fornita, né alcun affidamento può essere fatto riguardo alla precisione, completezza o correttezza delle informazioni e delle opinioni contenute in questo documento. Gli articoli, le ricerche e gli studi pubblicati rappresentano esclusivamente le opinioni e i punti di vista dei relativi autori: esse non riflettono necessariamente le opinioni di Deutsche Bank S.p.A. né di qualsiasi società controllata o consociata del Gruppo Deutsche Bank S.p.A.. Né l’autore né il Gruppo Deutsche Bank S.p.A. possono essere ritenuti responsabili per danni derivanti dall’utilizzo della presente pubblicazione, tranne per quanto è previsto dalla normativa applicabile. Il Gruppo Deutsche Bank S.p.A cercherà in tutti i modi di evitare la pubblicazione di informazioni erronee ed affermazioni che possano in alcun modo essere considerate lesive di diritti di terzi. Le informazioni riportate hanno solo uno scopo informativo, non sono da intendersi, interpretarsi o considerarsi in alcun modo come messaggio promozionale ovvero offerte di vendita o sollecitazioni a sottoscrivere, invito ad acquistare o vendere o come raccomandazione ad acquistare o collocare qualsiasi tipo di strumento finanziario, nè come giudizi da parte del Gruppo Deutsche Bank S.p.A. sull’opportunità dell’investimento in alcuno dei prodotti illustrati, o ricerca in materia di investimenti, né tantomeno costituiscono una raccomandazione ad eseguire alcun tipo di operazione. Quanto ad eventuali richiami di natura fiscale qui contenuti, va rilevato che i livelli e le basi di tassazione a cui fanno riferimento gli articoli pubblicati sono suscettibili di cambiamenti rispetto alla data di pubblicazione e possono incidere sul valore dell’investimento; il Gruppo Deutsche Bank S.p.A. non ha l'obbligo di mantenere aggiornate queste informazioni, né tantomeno di aggiornarle. La distribuzione di questo documento in altre giurisdizioni può essere soggetta a restrizioni e pertanto le persone alle quali dovesse pervenire tale documento si dovranno informare sull’esistenza di tali restrizioni ed osservarle. Ulteriori informazioni sono disponibili su richiesta.
Artemisia Gentileschi - Giuditta e la sua serva con la testa di Oloferne, 1640 ca. - Olio su tela, cm 115x116,4 - Fondazione Carit, Terni, Italia
Dal 16 novembre 2023 al 1 aprile 2024 arriva per la prima volta a Genova, nei saloni dell’Appartamento del Doge di Palazzo Ducale, una grande mostra dedicata ad Artemisia Gentileschi (1593 – post 1654), una delle artiste più amate di sempre: iconico esempio di tenacia e genialità, donna dalla vita tutt’altro che facile, segnata dalla prematura scomparsa della madre, dal contesto sociale che non le permette di affermarsi come pittrice, fino al traumatico stupro subìto a 17 anni e al conseguente processo, da cui uscirà vincitrice ma segnata per sempre nell’anima. Nonostante ciò, Artemisia è capace di emergere con il suo indiscutibile talento artistico e il suo coraggio trasmettendo, attraverso le eroine protagoniste dei suoi quadri, il suo desiderio di riscatto e di affermazione all’interno di una società in cui le donne hanno un ruolo sottomesso e dove la pittura è una pratica raramente concessa al sesso femminile. La sua figura e i suoi dipinti hanno segnato così profondamente la storia dell’arte italiana che risuonano ancora prepotenti nel nostro tempo.
La mostra, a cura dello storico dell’arte Costantino D’Orazio, propone un percorso suddiviso in 10 sezioni, tra vicende familiari appassionanti, soluzioni artistiche rivoluzionarie, immagini drammatiche e trionfi femminili e offre l’opportunità di vedere raccolti oltre 50 capolavori sparsi in tutta Europa e negli Stati Uniti: opere che permettono di delineare un ritratto preciso della personalità complessa di una delle artiste più celebri al mondo.
Nelle diverse sale è così possibile ammirare molti dei più grandi capolavori della pittrice, seguendone il percorso artistico anche attraverso il confronto tra opere realizzate in fasi diverse della sua vita: come la “Susanna e i vecchioni” (1610) delle Kunstsammlungen Graf von Schönborn di Pommersfelden (prima opera documentata, datata e firmata da Artemisia, dove si può ancora rintracciare l’intervento del padre Orazio) e la “Susanna e i vecchioni” (1649 circa) della Moravská Galerie di Brno in Repubblica Ceca, dipinto dalla sola Artemisia 30 anni dopo; o come due dei più celebri quadri della pittrice, “Giuditta e Oloferne”, della Fondazione Carit di Terni e “Giuditta e la sua ancella con la testa di Oloferne”, del Museo di Capodimonte, entrambi accostati e messi a confronto con la famosa “Giuditta e Oloferne” del padre Orazio Gentileschi, proveniente dai Musei Vaticani.
Un evento eccezionale sarà anche l’esposizione dell’“Allegoria dell’Inclinazione” (in mostra dall’8 gennaio 2024), che Artemisia dipinse per Casa Buonarroti di Firenze: un autoritratto senza veli – che solo successivamente verrà coperto da un drappo dipinto – in cui la pittrice si rappresenta come l’ispirazione che ha guidato l’intera opera di Michelangelo. La tela, esposta dal 1616 sul soffitto di una delle sale di Casa Buonarroti, sarà esposta per la prima volta in una mostra fuori dalla sua sede naturale, grazie ad un prestito eccezionale: potrà così essere ammirata da vicino, per apprezzare uno dei momenti più alti della tecnica di Artemisia, genio assoluto della pittura barocca.
Info:
“ARTEMISIA GENTILESCHI Coraggio e passione”
Genova, Palazzo Ducale, Piazza Matteotti 9
Orario: lunedì 14 - 19; martedì, mercoledì e giovedì 9 - 19; venerdì 9 - 20; sabato 10 - 20; domenica 10 - 19
Ingresso: 16 euro intero (15 euro ridotto)
Informazioni: tel. 010 8171600 - www.palazzoducale.genova.it
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