Intelligenza artificiale: le aziende che promettono di cambiare il mondo
È un mercato che, da solo, a livello globale potrebbe arrivare a valere fino a 387 miliardi di dollari entro la fine dell’anno. In Italia ha raggiunto un fatturato di 500 milioni di euro nel 2022 con una crescita del 32% rispetto all’anno precedente.
Non solo: oltre 6 grandi aziende su 10 stanno testando questa tecnologia. E anche tra le piccole e medie imprese l’interesse è in costante crescita. A cosa serve l’AI? Ad ottimizzare la produzione industriale, per esempio. Ma c’è anche chi la utilizza per combattere i tumori maligni. E chi ha creato il primo avvocato-avatar.
È un mercato che, da solo, a livello globale potrebbe arrivare a valere fino a 387 miliardi di dollari entro la fine dell’anno. E secondo gli osservatori l’intelligenza artificiale, proprio nel corso del 2023, potrebbe entrare maggiormente nelle nostre vite, trasformando non solo i cicli produttivi industriali, ma influenzando sempre più anche la nostra quotidianità.
Una rivoluzione già parzialmente in atto: guardando all’Italia, è un settore che ha raggiunto, nel 2022, un fatturato di 500 milioni di euro, per una crescita del 32% rispetto all’anno precedente. È questa la fotografia scattata da una recente ricerca realizzata dall'Osservatorio Artificial Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano. Non solo: nel report si legge anche che oltre 6 grandi imprese su 10 hanno avviato almeno un progetto in questo ambito. Ma anche le Pmi sembrano essere sempre più consapevoli dell’importanza di questa tecnologia per il processo di trasformazione digitale dell’azienda: il 15% ha iniziato a mettere in atto le prime sperimentazioni. E grandi novità si attendono per il prossimo futuro: secondo fonti internazionali, infatti, i ricavi dovrebbero salire addirittura del 260% entro il 2029.
A cosa serve l’AI?
Molti sono i settori coinvolti. Perché l’intelligenza artificiale ha un utilizzo trasversale che può trovare sbocco in molti processi, non solo industriali. Per esempio, secondo i dati più recenti diffusi dall’Osservatorio Artificial Intelligence, le principali novità si concentrano nel campo dell’Intelligent Data Processing, nel settore del Natural Language Processing, per l’interpretazione del linguaggio naturale, e nel Recommendation System, con l’obiettivo di sfruttare la tecnologia per ottenere suggerimenti di contenuti in linea con le preferenze dei clienti. Le aziende, invece, utilizzano l’intelligenza artificiale per sviluppare processi e automazioni robotiche all’interno delle industrie, rendendo quindi il ciclo di produzione più performante, e riducendo al contempo i tempi e i costi della catena produttiva.
Gli esempi che promettono di cambiare il mondo
Ci sono, poi, le startup più illuminate che già hanno iniziato a testare servizi hi-tech super evoluti e futuristici che promettono di cambiare il mondo e la nostra quotidianità. Per esempio, c’è la società che sviluppa software per l’automazione delle missioni spaziali. Una azienda di Napoli, nata due anni fa circa in piena pandemia, ha creato un sistema che è in grado di prevedere e individuare eventuali guasti ai macchinari, migliorando di conseguenza la manutenzione dei processi produttivi per le aziende manifatturiere.
Un gruppo di ricercatori dell’Università di Miami (guidato da due italiani) ha invece messo a punto un algoritmo che riconoscerebbe i tumori maligni, a partire da quelli al cervello, individuando per ognuno anche le terapie più efficaci per combatterlo. Mentre sempre dagli Stati Uniti arriva la prima sperimentazione di avvocato-virtuale. Si tratta di un assistente legale in grado di difendere chi presenta ricorso contro eventuali multe per eccesso di velocità. Funzionerà attraverso un’applicazione scaricabile sullo smartphone e, assicurano dall’azienda, sarà anche capace di ascoltare le argomentazioni dei giudici in aula e di suggerire all’imputato cosa dire tramite un auricolare.
A cura di OFNetwork
Further links on the topic
Prodotti e servizi in primo piano
I servizi di Business Banking
Bank for Entrepreneurs di Deutsche Bank
db Corporate Banking
Disclaimer
Tutti i diritti riservati. Gli articoli, i materiali, i contenuti ed i servizi presenti sulle pagine web raggiungibili da questo indirizzo https://www.deutsche-bank.it/news/detail/dbmagazine sono destinati ad un utilizzo personale e non professionale e non possono essere copiati, trasmessi, pubblicati, distribuiti o sfruttati commercialmente senza l’esplicito consenso scritto del Gruppo Deutsche Bank S.p.A.. Tutti i materiali pubblicati, inclusi a titolo esemplificativo, articoli di informazione, fotografie, immagini, illustrazioni, sono protetti dalle leggi sul diritto d’autore e sono di proprietà dell’editore o di chi legittimamente disponga dei diritti relativi. Le informazioni contenute nel presente documento si basano su fonti ritenute attendibili: tuttavia il Gruppo Deutsche Bank S.p.A. non ha effettuato una verifica indipendente relativa a tali informazioni e declina ogni responsabilità a riguardo. Conseguentemente, nessuna garanzia, espressa o implicita, è fornita, né alcun affidamento può essere fatto riguardo alla precisione, completezza o correttezza delle informazioni e delle opinioni contenute in questo documento. Gli articoli, le ricerche e gli studi pubblicati rappresentano esclusivamente le opinioni e i punti di vista dei relativi autori: esse non riflettono necessariamente le opinioni di Deutsche Bank S.p.A. né di qualsiasi società controllata o consociata del Gruppo Deutsche Bank S.p.A.. Né l’autore né il Gruppo Deutsche Bank S.p.A. possono essere ritenuti responsabili per danni derivanti dall’utilizzo della presente pubblicazione, tranne per quanto è previsto dalla normativa applicabile. Il Gruppo Deutsche Bank S.p.A cercherà in tutti i modi di evitare la pubblicazione di informazioni erronee ed affermazioni che possano in alcun modo essere considerate lesive di diritti di terzi. Le informazioni riportate hanno solo uno scopo informativo, non sono da intendersi, interpretarsi o considerarsi in alcun modo come messaggio promozionale ovvero offerte di vendita o sollecitazioni a sottoscrivere, invito ad acquistare o vendere o come raccomandazione ad acquistare o collocare qualsiasi tipo di strumento finanziario, nè come giudizi da parte del Gruppo Deutsche Bank S.p.A. sull’opportunità dell’investimento in alcuno dei prodotti illustrati, o ricerca in materia di investimenti, né tantomeno costituiscono una raccomandazione ad eseguire alcun tipo di operazione. Quanto ad eventuali richiami di natura fiscale qui contenuti, va rilevato che i livelli e le basi di tassazione a cui fanno riferimento gli articoli pubblicati sono suscettibili di cambiamenti rispetto alla data di pubblicazione e possono incidere sul valore dell’investimento; il Gruppo Deutsche Bank S.p.A. non ha l'obbligo di mantenere aggiornate queste informazioni, né tantomeno di aggiornarle. La distribuzione di questo documento in altre giurisdizioni può essere soggetta a restrizioni e pertanto le persone alle quali dovesse pervenire tale documento si dovranno informare sull’esistenza di tali restrizioni ed osservarle. Ulteriori informazioni sono disponibili su richiesta.
Torna a db Magazine