Pronto il piano dell’UE per l’euro digitale. Come funziona. E quando lo useremo
La Commissione europea ha presentato il quadro giuridico che trasformerà in realtà la nuova moneta unica digitale. Servirà per pagamenti online e offline, ma i cittadini saranno comunque liberi di scegliere il “tradizionale” contante.
Inoltre, avrà lo status di corso legale, quindi tutti i commercianti dell’Eurozona dovranno accettarla. Ma sarà necessario aspettare ancora circa 5 anni.
L’euro digitale è (quasi) realtà. Verrà emesso dalla Banca Centrale Europea probabilmente nel 2028 e sarà distribuito a cittadini e imprese. Affiancherà l’euro in contanti, che quindi non sarà sostituito, e rappresenta un’ulteriore alternativa rispetto alle forme di pagamento al momento disponibili.
Ma cos’è di preciso l’euro digitale e può essere paragonato a una criptovaluta, tipo la notissima Bitcoin?
Al momento è difficile dare una risposta a queste domande. Perché, come dichiarato ufficialmente dalla stessa Bce, “l'Eurosistema sta sperimentando diversi approcci e tecnologie per rendere disponibile un euro digitale. Ciò include soluzioni sia centralizzate che decentralizzate”. E nel momento in cui questo articolo viene redatto, non è stata ancora presa alcuna decisione. Un fatto è certo. Come evidenziato dalla Commissione Ue, si tratterà di una valuta digitale garantita dalla stessa Bce: denaro pubblico, quindi, disponibile per tutti nell’area euro. Una grande novità, annunciata nelle scorse settimane con entusiasmo.
Euro digitale, i vantaggi
L’idea di un euro digitale nasce in uno scenario di profondo cambiamento per ciò che riguarda i pagamenti. Infatti, l’uso del contante risulta in calo in molte parti del mondo, Europa inclusa.
I vantaggi di questa moneta unica digitale sarebbero molteplici, soprattutto da un punto di vista pratico. Si potrà pagare in modo istantaneo e in qualsiasi momento, ovunque nell'Eurozona, senza costi aggiuntivi e i commercianti saranno tenuti ad accettare sia le banconote che la moneta digitale. I pagamenti non dovranno essere necessariamente online, ma potranno essere anche offline, quindi nei tradizionali negozi.
Ci sono dei rischi per il suo utilizzo?
L’euro digitale è un mezzo di pagamento, non di investimento e, per evitare conseguenze a livello finanziario, sono stati previsti intermediari per la sua gestione sottoposti a controllo.
Al contrario delle criptovalute - che non hanno un’entità centrale che le gestisce, con tutte le criticità del caso - l’euro digitale sarà garantito dalla Bce. Questa caratteristica, oltre ad assicurare la stessa stabilità della moneta fisica, ne permetterà lo scambio al valore nominale dell’euro contante. La privacy sarebbe ovviamente tutelata, perché la Banca non avrebbe accesso ai dati degli utenti.
Più concorrenza e meno costi
Secondo la Commissione Ue, questa nuova moneta digitale porterà un ulteriore vantaggio sia per i cittadini che per i commercianti. Al momento, circa i due terzi dei pagamenti digitali sono gestiti da un numero esiguo di intermediari non europei. Introdurre l’euro digitale stimolerà quindi la concorrenza, riducendo i costi per l’utilizzo di altre forme di pagamento.
Ma non solo: l’euro digitale contribuirà inoltre a difendere gli interessi strategici dell’Europa. Infatti, nel caso in cui le valute digitali estere dovessero acquisire un peso nei trasferimenti transfrontalieri, la presenza dell’euro digitale non metterebbe a rischio il suo ruolo a livello internazionale, considerando che la moneta unica è la seconda valuta più importante a livello globale dopo il dollaro.
A cura di OFNetwork
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