db Premium Magazine June 13, 2022

Quando l’inflazione detta l’agenda

Conflitto russo-ucraino, ripresa del lockdown in Cina, prezzi elevati delle materie prime: uno scenario ricco di fattori di instabilità.

A cura del team CIO & Consulenza Avanzata di Deutsche Bank S.p.A.

OUTLOOK_GIUGNO_2022

Aspetti macroeconomici

Il persistente conflitto tra Russia e Ucraina continua a pesare sul sentiment economico, alimentando pressioni inflazionistiche attraverso i prezzi elevati delle materie prime. I tassi di inflazione nei paesi più grandi dell'Eurozona sono aumentati fino all'8%. L'apertura delle economie e la progressiva riduzione delle misure di contenimento della pandemia hanno continuato a sostenere il sentiment nel settore dei servizi. I rinnovati aumenti dei tassi di infezione da Covid e i lockdown imposti in Cina, tuttavia, continuano a causare interruzioni delle supply chain. La scarsità di materie prime e prodotti in input in vari settori pesa ulteriormente sul settore manifatturiero con l'inflazione dei prezzi alla produzione che si attesta ai massimi da diversi decenni. Una soluzione a breve termine di questi problemi sembra ancora non essere in vista.

Obbligazionario

Gli elevati tassi di inflazione hanno continuato a esercitare pressioni sulle banche centrali affinché adottino misure restrittive. La Fed ha aumentato il tasso di 50 punti base all'inizio di maggio e ha annunciato che avrebbe iniziato a ridurre l’entità del proprio bilancio a giugno. Allo stesso modo, la BCE ha adottato una posizione più aggressiva offrendo la prospettiva di un primo rialzo dei tassi a luglio. La Presidente della BCE Lagarde ha persino indicato la possibilità di un secondo aumento entro la fine del terzo trimestre. Nel complesso, i mercati obbligazionari hanno continuato a indebolirsi. I crescenti timori di recessione, tuttavia, hanno frenato l'aumento dei rendimenti dei titoli di Stato. La pressione sulle obbligazioni societarie (IG) e (HY) è aumentata e si è tradotta in una sottoperformance di questi segmenti del mercato obbligazionario.

Azionario

Prima delle recenti performance positive, i mercati azionari hanno accumulato perdite a causa del nervosismo degli investitori sulle prospettive di crescita globale che si è intensificato insieme a un crescente scetticismo sul fatto che la Fed e le altre principali banche centrali saranno in grado di progettare un soft landing senza indurre una recessione. Oltre all'impennata dei rendimenti obbligazionari e all'accelerazione delle aspettative di inasprimento della politica monetaria, i problemi geopolitici prevalenti insieme ai lockdown in Cina (che stanno ulteriormente bloccando lo slancio della crescita economica) si sono aggiunti al sentiment negativo degli investitori. Lo STOXX Europe 600 ha resistito meglio rispetto al suo corrispettivo americano, in gran parte grazie alla performance favorevole del settore dell'energia, che rappresenta una parte più ampia della ponderazione dell’indice, e all'esposizione relativamente inferiore ai titoli long duration sensibili ai tassi.

Materie prime e FX

Le materie prime continuano a essere guidate da incertezze e premi al rischio più elevati attribuibili al conflitto Russia/Ucraina da un lato e all'estensione dei lockdown in Cina dall'altro. Riteniamo che il contesto di prezzi elevati delle materie prime sia destinato a persistere. Prevediamo un prezzo WTI di 110 USD/bbl entro la fine di marzo 2023. Gli aumenti dei tassi di interesse previsti rappresentano alcuni venti contrari, ma il rischio geopolitico in corso dovrebbe sostenere la domanda per le caratteristiche di copertura dell'oro. Prevediamo che il prezzo dell'oro sarà di 2.100 USD/oz a marzo 2023.


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