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db Premium Magazine
November 13, 2023
USA stabili, Europa in frenata
Segnali di debolezza per la crescita nel Vecchio Continente, mentre le pesanti incertezze del contesto geopolitico raffreddano il mercato azionario.
A cura del Team CIO & Consulenza Avanzata di Deutsche Bank – Private Bank Italy
Quadro macroeconomico
I dati economici pubblicati in ottobre indicano andamenti economici divergenti negli Stati Uniti e in Europa. Mentre i dati macro negli Stati Uniti continuano a dipingere un quadro solido, gli indicatori in Europa indicano un rallentamento della crescita. Il settore manifatturiero in Europa sembra stabilizzarsi su livelli inferiori, ma anche il settore dei servizi mostra segnali di debolezza. I dati sui prestiti suggeriscono che il meccanismo di trasmissione della politica monetaria sembra essere più rapido in Europa rispetto agli Stati Uniti. Per osservare gli effetti dei precedenti aumenti dei tassi di interesse, è probabile che la Fed e la BCE continuino a mantenere i tassi di riferimento a questi livelli, con una pausa del ciclo di rialzo, mantenendo però aperta la porta a ulteriori aumenti, se necessario.
Obbligazionario
In un discorso tenuto nella seconda metà di ottobre, il presidente della Fed Powell ha dichiarato che la Fed sta procedendo con molta cautela e che le condizioni dei mercati finanziari si erano deteriorate nei mesi precedenti. Il mercato ha interpretato l’affermazione come se l’andamento di mercato abbia sostenuto la politica restrittiva della Fed. I rendimenti su tutte le scadenze sono aumentati in modo significativo e la curva dei rendimenti si è irripidita. I movimenti sul mercato obbligazionario statunitense hanno avuto solo un impatto sul breve termine sui mercati obbligazionari europei. Sia i rendimenti che gli spread tra i Paesi dell’Eurozona si sono mossi per lo più lateralmente. Le deboli prospettive economiche hanno portato a un leggero ampliamento degli spread nelle obbligazioni societarie investment grade (IG) e nell’universo obbligazionario ad alto rendimento (HY).
Azionario
Dopo l'andamento positivo dei mercati a inizio ottobre, i commenti dei banchieri centrali a favore di tassi più alti più a lungo hanno frenato i mercati azionari, poiché i livelli di rendimento obbligazionari sono aumentati in modo significativo. Inoltre, l’attacco di Hamas a Israele ha riportato in primo piano i rischi geopolitici, che pesano sul sentiment. Di conseguenza gli indici azionari – con solo poche eccezioni – sono scesi su base mensile. È improbabile che il contesto geopolitico incerto e le prospettive economiche ancora modeste sostengano la crescita degli utili societari. Continuiamo ad aspettarci solo un modesto potenziale di crescita dei valori per i prossimi mesi.
Materie prime e FX
I rischi geopolitici in Medio Oriente, che comportano il rischio di un ulteriore inasprimento del conflitto, hanno portato a un aumento dei prezzi del petrolio. È probabile che il premio al rischio insito nei prezzi del petrolio persista finché il conflitto continua. I prezzi dei metalli industriali sono rimasti contenuti nel corso del mese, probabilmente a causa della continua debolezza del settore manifatturiero e del mercato immobiliare cinesi. I rischi geopolitici e le conseguenti incertezze hanno portato a un aumento sia del prezzo dell’oro che del dollaro USA.
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