50 sfumature di “green”
Entro il 2050 due terzi della popolazione mondiale vivrà nelle città, dove si sono registrate, in estate, le temperature più alte degli ultimi 10 anni. Recuperare, tutelare, aumentare il verde urbano e renderlo accessibile alle persone, è una priorità.
Un rapporto dell’International resource panel, nell’ambito del Programma per l’Ambiente dell’Onu (Unep), prevede che entro il 2050 due terzi delle persone vivranno in aree urbane. Tra le prime 10 stagioni estive più calde di sempre, ben il 70% ricade negli ultimi 20 anni e tra le prime cinque compaiono due estati consecutive: quella del 2021 e quella di quest’anno. Aumentare le zone verdi all’interno delle città diventa quindi fondamentale per migliorare il nostro ambiente e la vita quotidiana e per limitare i danni del cambiamento climatico.
Per questo motivo, nella progettazione delle città del futuro è cruciale prevedere una strategia finalizzata a ridurre drasticamente l’inquinamento e l’impatto ambientale dei centri urbani, in modo che diventino un vero e proprio traino per un corretto sviluppo sostenibile.
Si sente sempre più spesso parlare di forestazione urbana, una locuzione che indica la progettazione e lo sviluppo di aree verdi urbane e periurbane, ma anche la rivalorizzazione di quelle esistenti, ad esempio creando boschi, orti, viali alberati, parchi pubblici, e anche tetti e facciate “green". Per realizzarla occorrono piani e programmi sistematici e strutturati, che devono tener conto del territorio in cui sono inseriti nella sua totalità e complessità.
Negli ultimi decenni i centri urbani sono cresciuti spesso in modo incontrollato e sono la causa di più del 70% delle emissioni di gas serra, di più del 60% del consumo di energia e dell’innalzamento locale delle temperature creando l’effetto “isola di calore”.
Secondo Legambiente, avere delle aree verdi aiuta a ridurre l’utilizzo del condizionatore del 30% in estate e fa risparmiare dal 20% al 50% sui consumi del riscaldamento in inverno.
Green Deal: due esempi virtuosi di riforestazione urbana in Italia
In armonia con il Green Deal Europeo, che si pone l'obiettivo di raggiungere la neutralità climatica in Europa entro il 2050, in Italia sono stati stanziati 18 milioni di euro per il 2021 con lo scopo di finanziare progetti di messa a dimora di alberi, nell’ambito del Programma sperimentale per la riforestazione urbana. Quest’anno il Ministero della Transizione Ecologica ha messo a disposizione 330 milioni di euro destinati a 6,6 milioni di nuovi alberi nelle città metropolitane entro il 2024.
“ForestaMi” è un progetto promosso dalla Città metropolitana di Milano in collaborazione con il Comune, la Regione Lombardia, il Parco Nord Milano, il Parco Agricolo Sud Milano, ERSAF e Fondazione di Comunità Milano, con lo scopo di piantumare 3 milioni di alberi entro il 2030.
“KilometroVerdeParma”, nato nel 2015, invece, ha lo scopo di creare un corridoio alberato lungo gli 11 km dell’A1. Al momento alberi e arbusti piantati hanno raggiunto quota 45.957 unità.
Verde pubblico: i progetti in Europa e nel mondo
Londra è la prima città al mondo a ricevere ufficialmente il riconoscimento di “parco nazionale”, grazie alle sue aree verdi che coprono circa il 47% del territorio, con i suoi 8,4 milioni di alberi piantati nel cuore della metropoli e numerosi parchi e riserve naturali che ospitano circa 13.000 specie locali.
La città spagnola Vitoria-Gasteiz è circondata da una cintura verde che si estende per circa 800 ettari. Qui, si legge sul sito dell’UE, ogni cittadino può raggiungere il verde pubblico coprendo una distanza massima di 300 metri.
A New York è stata creata la High Line, un parco realizzato su una sezione in disuso della ferrovia sopraelevata. E sempre nella Grande Mela un provvedimento del governo locale per migliorare la biodiversità ha agevolato gli interventi per rinverdire tetti e balconi, il cui effetto sull’atmosfera equivale all’eliminazione di un milione di autovetture dalle strade.
Di più grande portata sono gli impegni inseriti nel Programma Nazionale di Riforestazione del Brasile o della Cina, che puntano a reimpiantare 100 milioni di ettari di foreste entro il 2050.
A cura di OFNetwork
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