Nei primi 6 mesi del 2021 +719mila posti di lavoro, +12% su 2019
Secondo la Banca d’Italia e il ministero del Lavoro da aprile la dinamica occupazionale si è rafforzata, anche se ancora non è stato colmato il gap provocato dalla pandemia.
Il mercato italiano del lavoro ha visto un miglioramento nella prima metà del 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020, con un rafforzamento della dinamica occupazionale a partire dal mese di aprile 2021 che si ulteriormente consolidata nei due mesi successivi di maggio e giugno.
Nel primo semestre dell’anno in corso sono stati creati 719mila posti di lavoro, un dato che segna una crescita anche rispetto al 2019 (+12%), periodo pre-pandemia. È quanto emerge dalla nota congiunta del ministero del Lavoro e della Banca d’Italia sulla base delle comunicazioni obbligatorie, con dati provvisori aggiornati al 30 giugno 2021.
Tuttavia, ammonisce la nota, “rimane ancora ampio il divario tra i contratti di lavoro attivati dall’inizio della pandemia e quelli che si stima sarebbero stati osservati in assenza della crisi Covid-19 (circa -270.000, in base a proiezioni compatibili con le previsioni macroeconomiche della Banca d’Italia, formulate prima dell’emergenza sanitaria”.
Secondo quanto indicato dalla nota, inoltre, è l’industria a crescere al ritmo più sostenuto, pari ai livelli pre-Covid: nei primi sei mesi del 2021 sono stati creati circa 165.000 posti di lavoro, un dato superiore in confronto al primo semestre 2019.
In questo quadro, “l’andamento positivo dei servizi privati ha agevolato la riduzione del divario di genere nelle dinamiche occupazionali: per le donne il saldo tra attivazioni e cessazioni, ancora sostanzialmente nullo alla fine di aprile, è migliorato sensibilmente nei mesi successivi. Il numero di posti di lavoro occupati da donne è cresciuto, dal primo gennaio al 30 giugno 2021, di 290.000 unità, superando, come per gli uomini, i ritmi del 2019”, come rilevato nella nota.
Tutti i diritti riservati. Gli articoli, i materiali, i contenuti ed i servizi presenti sulle pagine web raggiungibili da questo indirizzo https://www.deutsche-bank.it/news/detail/dbmagazine sono destinati ad un utilizzo personale e non professionale e non possono essere copiati, trasmessi, pubblicati, distribuiti o sfruttati commercialmente senza l’esplicito consenso scritto del Gruppo Deutsche Bank S.p.A.. Tutti i materiali pubblicati, inclusi a titolo esemplificativo, articoli di informazione, fotografie, immagini, illustrazioni, sono protetti dalle leggi sul diritto d’autore e sono di proprietà dell’editore o di chi legittimamente disponga dei diritti relativi. Le informazioni contenute nel presente documento si basano su fonti ritenute attendibili: tuttavia il Gruppo Deutsche Bank S.p.A. non ha effettuato una verifica indipendente relativa a tali informazioni e declina ogni responsabilità a riguardo. Conseguentemente, nessuna garanzia, espressa o implicita, è fornita, né alcun affidamento può essere fatto riguardo alla precisione, completezza o correttezza delle informazioni e delle opinioni contenute in questo documento. Gli articoli, le ricerche e gli studi pubblicati rappresentano esclusivamente le opinioni e i punti di vista dei relativi autori: esse non riflettono necessariamente le opinioni di Deutsche Bank S.p.A. né di qualsiasi società controllata o consociata del Gruppo Deutsche Bank S.p.A.. Né l’autore né il Gruppo Deutsche Bank S.p.A. possono essere ritenuti responsabili per danni derivanti dall’utilizzo della presente pubblicazione, tranne per quanto è previsto dalla normativa applicabile. Il Gruppo Deutsche Bank S.p.A cercherà in tutti i modi di evitare la pubblicazione di informazioni erronee ed affermazioni che possano in alcun modo essere considerate lesive di diritti di terzi. Le informazioni riportate hanno solo uno scopo informativo, non sono da intendersi, interpretarsi o considerarsi in alcun modo come messaggio promozionale ovvero offerte di vendita o sollecitazioni a sottoscrivere, invito ad acquistare o vendere o come raccomandazione ad acquistare o collocare qualsiasi tipo di strumento finanziario, nè come giudizi da parte del Gruppo Deutsche Bank S.p.A. sull’opportunità dell’investimento in alcuno dei prodotti illustrati, o ricerca in materia di investimenti, né tantomeno costituiscono una raccomandazione ad eseguire alcun tipo di operazione. Quanto ad eventuali richiami di natura fiscale qui contenuti, va rilevato che i livelli e le basi di tassazione a cui fanno riferimento gli articoli pubblicati sono suscettibili di cambiamenti rispetto alla data di pubblicazione e possono incidere sul valore dell’investimento; il Gruppo Deutsche Bank S.p.A. non ha l'obbligo di mantenere aggiornate queste informazioni, né tantomeno di aggiornarle. La distribuzione di questo documento in altre giurisdizioni può essere soggetta a restrizioni e pertanto le persone alle quali dovesse pervenire tale documento si dovranno informare sull’esistenza di tali restrizioni ed osservarle. Ulteriori informazioni sono disponibili su richiesta.
Secondo la Banca d’Italia e il ministero del Lavoro da aprile la dinamica occupazionale si è rafforzata, anche se ancora non è stato colmato il gap provocato dalla pandemia.
Il mercato italiano del lavoro ha visto un miglioramento nella prima metà del 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020, con un rafforzamento della dinamica occupazionale a partire dal mese di aprile 2021 che si ulteriormente consolidata nei due mesi successivi di maggio e giugno.
Nel primo semestre dell’anno in corso sono stati creati 719mila posti di lavoro, un dato che segna una crescita anche rispetto al 2019 (+12%), periodo pre-pandemia. È quanto emerge dalla nota congiunta del ministero del Lavoro e della Banca d’Italia sulla base delle comunicazioni obbligatorie, con dati provvisori aggiornati al 30 giugno 2021.
Tuttavia, ammonisce la nota, “rimane ancora ampio il divario tra i contratti di lavoro attivati dall’inizio della pandemia e quelli che si stima sarebbero stati osservati in assenza della crisi Covid-19 (circa -270.000, in base a proiezioni compatibili con le previsioni macroeconomiche della Banca d’Italia, formulate prima dell’emergenza sanitaria”.
Secondo quanto indicato dalla nota, inoltre, è l’industria a crescere al ritmo più sostenuto, pari ai livelli pre-Covid: nei primi sei mesi del 2021 sono stati creati circa 165.000 posti di lavoro, un dato superiore in confronto al primo semestre 2019.
In questo quadro, “l’andamento positivo dei servizi privati ha agevolato la riduzione del divario di genere nelle dinamiche occupazionali: per le donne il saldo tra attivazioni e cessazioni, ancora sostanzialmente nullo alla fine di aprile, è migliorato sensibilmente nei mesi successivi. Il numero di posti di lavoro occupati da donne è cresciuto, dal primo gennaio al 30 giugno 2021, di 290.000 unità, superando, come per gli uomini, i ritmi del 2019”, come rilevato nella nota.
A cura della redazione di Il Sole 24 Ore
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