db Premium Magazine October 12, 2023

Ad un bivio?

È il momento di guardare oltre la politica monetaria per scorgere i profondi cambiamenti di direzione in atto nel mondo reale.

dbpremium-magazine-OUTLOOK-OTTOBRE2023

A cura del Team CIO & Consulenza Avanzata di Deutsche Bank – International Private Bank Italy 

I mercati rimangono concentrati sulla politica monetaria e secondo l’opinione prevalente siamo ormai prossimi al picco del ciclo di rialzi dei tassi. Si presume che questo picco, una volta raggiunto, introdurrà una svolta a dispetto dei segnali che mostrano che l’inflazione non è ancora del tutto sotto controllo, con tassi di inflazione core eccessivamente elevati in molte economie. Anche i timori di una possibile stagflazione futura non si sono ancora dissipati del tutto e un altro aspetto preoccupante è costituito dai costi energetici. 

Ciò significa che le speranze di un imminente brusco cambiamento di indirizzo economico o di politica monetaria sono probabilmente mal riposte. Le Banche Centrali avranno buoni motivi per essere caute, pur trovandoci effettivamente nel picco del ciclo restrittivo. Per le Banche Centrali dei Paesi sviluppati, i mercati del lavoro ancora incoraggianti (con impatti positivi sui consumi), insieme alle persistenti preoccupazioni legate all'inflazione, renderanno più difficile orientare le economie verso un atterraggio morbido. La Cina, nel frattempo, sta cercando di realizzare il contrario: un “decollo” non troppo morbido per la crescita economica. Le Banche Centrali dei Paesi emergenti devono gestire con cautela anche una serie di altre questioni di politica monetaria. 

Le azioni delle Banche Centrali non saranno perfettamente sincronizzate. Non sono previsti altri aumenti dei tassi sui Fed Fund e il 2024 sembra ancora destinato a registrare una lenta sequenza di tagli dei tassi USA.

L'aumento dei tassi della BCE all'inizio di questo mese è stato probabilmente anche l'ultimo di questo ciclo, sebbene l’inflazione core che persiste in Europa ritarderà probabilmente i tagli dei tassi nel 2024. E la Bank of Japan potrebbe muoversi nella direzione completamente opposta, con due piccoli aumenti tecnici nel prossimo anno pensati per riportare finalmente il tasso ufficiale in territorio positivo. 

Continuiamo a riporre fiducia nella capacità delle Banche Centrali di gestire questi continui riallineamenti delle politiche monetarie. Per i mercati sviluppati, il nostro scenario di base è una lieve recessione o una crescita anemica, seguite da una moderata ripresa. Per la Cina, prevediamo una modesta ripresa nell'ultimo trimestre dell'anno, trainata dai servizi e da un certo allentamento delle restrizioni nel settore immobiliare. 

In questo contesto macroeconomico, la gestione degli investimenti richiederà lievi cambiamenti di direzione anziché drastiche inversioni di strategia. È escluso che le pressioni inflazionistiche possano rientrare completamente ed è improbabile che i rendimenti del reddito fisso possano calare, per quanto le curve dei rendimenti dovrebbero mostrare una minore inversione. Poiché i fondamentali societari dovrebbero rimanere solidi, nonostante la temporanea decelerazione prevista per l'economia, non prevediamo un netto ampliamento degli spread creditizi. 

Anche le azioni dovrebbero superare sufficientemente bene eventuali rallentamenti e gli utili riprenderanno presto a crescere. Negli Stati Uniti e in altri Paesi, ciò sarà determinato in gran parte dal rinvigorimento del settore tecnologico e dei servizi di comunicazione. Obiettivi di rendimento complessivi su 12 mesi relativamente modesti per la maggior parte dei mercati azionari celano anche una serie di altre opportunità specifiche, tra cui una riduzione prevista dello sconto di valutazione per i mercati europei rispetto alle azioni statunitensi. I potenziali ribassi futuri potrebbero anche essere visti come opportunità di acquisto. 

I prezzi delle materie prime rimangono, come sempre, vulnerabili all'incertezza sulla crescita globale e (in particolare) cinese. Ma i timori legati all'approvvigionamento hanno già fatto salire i prezzi del petrolio e dell'energia con l'avvicinarsi dell'inverno nell'emisfero settentrionale. In questa regione, i prezzi del rame potrebbero ricevere un certo sostegno dalla prosecuzione dell'attività nei settori dei veicoli elettrici e delle energie rinnovabili. Nei prossimi mesi l'oro potrebbe anche essere richiesto dagli investitori interessati a proteggersi dai rischi di recessione percepiti. 

Quindi, quale bivio potrebbe presentarsi in futuro? Il consiglio per gli investitori è guardare oltre la politica monetaria per scorgere i profondi cambiamenti di direzione in atto nel mondo reale. Cerchiamo di considerare tali cambiamenti nei nostri temi di investimento a lungo termine, che coprono le tre aree della tecnologia futura, della transizione delle risorse e del supporto alla popolazione. 

Possiamo già vedere le potenzialità della tecnologia nella gestione delle questioni ambientali e la sua capacità di cambiare il nostro modo di vivere. Meno evidente potrebbe essere il modo in cui i mercati evolvono per incanalare meglio il capitale e le implicazioni per gli investitori, non solo in termini di opportunità ma anche di valutazioni e analisi del rischio. 

Rischi da monitorare

La geopolitica rimarrà al centro dell'attenzione per via delle ulteriori restrizioni alle esportazioni e agli investimenti imposte dall'amministrazione statunitense alla Cina e ad alcuni Paesi del Medio Oriente per determinati prodotti, apparecchiature e selezionati semiconduttori. Le prospettive di esportazione dei produttori occidentali sono quindi influenzate negativamente. La Cina potrebbe essere in grado di eludere alcune delle sanzioni statunitensi grazie ai progressi compiuti nel settore dei semiconduttori di fascia alta, ma le sue presumibili restrizioni ritorsive sulle esportazioni di materie prime critiche hanno aumentato le pressioni sui prezzi per le società occidentali. 

La decisione dei BRICS di ammettere sei nuovi membri non solo renderà il gruppo più diversificato, ma probabilmente aumenterà anche il peso politico e commerciale globale delle economie di questi Paesi emergenti. Inoltre, in vista delle elezioni a Taiwan previste per gennaio 2024, sarà necessario monitorare attentamente anche il loro impatto sulle relazioni con Cina e Stati Uniti. 

L'accordo sulle esportazioni di grano tra Russia e Ucraina non è stato rinnovato, facendo salire i prezzi dei prodotti alimentari e peggiorando le carenze già causate da eventi di rischio climatico come le gravi siccità e le inondazioni. Gli effetti per le economie dei mercati emergenti sono stati particolarmente duri. Le pressioni sui prezzi dei prodotti alimentari sono state inasprite dalle restrizioni alle esportazioni implementate dall'India, il più grande esportatore di riso al mondo. 

I bassi livelli delle acque causati dalla siccità hanno ridotto la produzione di energia idroelettrica in diverse regioni del mondo. Questo fattore, insieme al maggiore utilizzo di aria condizionata legato alle condizioni climatiche, sta facendo aumentare il consumo di combustibili fossili. Inoltre, i prezzi dell'energia sono stati spinti al rialzo dalla decisione dell'OPEC+ di tagliare la produzione fino alla fine dell'anno. 

I dati economici pubblicati di recente indicano che le politiche restrittive delle Banche Centrali hanno iniziato a produrre effetti tangibili, rallentando la crescita in alcune economie sviluppate. Un’inflazione persistente potrebbe tuttavia indurre a mantenere i tassi di interesse a livelli più elevati più a lungo. 

In Asia, i default nei mercati del debito costituiscono un fattore problematico da oltre un anno. Tuttavia, mentre in Europa i tassi di default si stanno avvicinando ai livelli mensili più alti degli ultimi tre anni, ad agosto negli Stati Uniti sono migliorati. A causa del deterioramento delle condizioni di rifinanziamento, potrebbero però aumentare ulteriormente. 

L'offerta di titoli del Tesoro statunitensi potrebbe essere un altro fattore di volatilità per i mercati obbligazionari, in quanto gli investitori cercano di anticipare il fabbisogno di finanziamento del governo USA a seguito dei ritardi causati dalle discussioni sul tetto del debito all’inizio dell’anno. Poiché la quota di debito emesso sotto forma di T-Bill a breve scadenza è risultata superiore alle aspettative, gli investitori si chiedono se in futuro questi andranno ad aggiungersi ai T-Bond a lunga scadenza, andando ad alimentare la volatilità.


 Torna a db Premium Magazine


Disclaimer

Tutti i diritti riservati. Gli articoli, i materiali, i contenuti ed i servizi presenti sulle pagine web raggiungibili da questo indirizzo www.deutsche-bank.it/dbpremium-program sono destinati ad un utilizzo personale e non professionale e non possono essere copiati, trasmessi, pubblicati, distribuiti o sfruttati commercialmente senza l’esplicito consenso scritto del Gruppo Deutsche Bank S.p.A.. Tutti i materiali pubblicati, inclusi a titolo esemplificativo, articoli di informazione, fotografie, immagini, illustrazioni, sono protetti dalle leggi sul diritto d’autore e sono di proprietà dell’editore o di chi legittimamente disponga dei diritti relativi. Le informazioni contenute nel presente documento si basano su fonti ritenute attendibili: tuttavia il Gruppo Deutsche Bank S.p.A. non ha effettuato una verifica indipendente relativa a tali informazioni e declina ogni responsabilità a riguardo. Conseguentemente, nessuna garanzia, espressa o implicita, è fornita, né alcun affidamento può essere fatto riguardo alla precisione, completezza o correttezza delle informazioni e delle opinioni contenute in questo documento. Gli articoli, le ricerche e gli studi pubblicati rappresentano esclusivamente le opinioni e i punti di vista dei relativi autori: esse non riflettono necessariamente le opinioni di Deutsche Bank S.p.A. né di qualsiasi società controllata o consociata del Gruppo Deutsche Bank S.p.A.. Né l’autore né il Gruppo Deutsche Bank S.p.A. possono essere ritenuti responsabili per danni derivanti dall’utilizzo della presente pubblicazione, tranne per quanto è previsto dalla normativa applicabile. Il Gruppo Deutsche Bank S.p.A cercherà in tutti i modi di evitare la pubblicazione di informazioni erronee ed affermazioni che possano in alcun modo essere considerate lesive di diritti di terzi. Le informazioni riportate hanno solo uno scopo informativo, non sono da intendersi, interpretarsi o considerarsi in alcun modo come messaggio promozionale ovvero offerte di vendita o sollecitazioni a sottoscrivere, invito ad acquistare o vendere o come raccomandazione ad acquistare o collocare qualsiasi tipo di strumento finanziario, nè come giudizi da parte del Gruppo Deutsche Bank S.p.A. sull’opportunità dell’investimento in alcuno dei prodotti illustrati, o ricerca in materia di investimenti, né tantomeno costituiscono una raccomandazione ad eseguire alcun tipo di operazione. Quanto ad eventuali richiami di natura fiscale qui contenuti, va rilevato che i livelli e le basi di tassazione a cui fanno riferimento gli articoli pubblicati sono suscettibili di cambiamenti rispetto alla data di pubblicazione e possono incidere sul valore dell’investimento; il Gruppo Deutsche Bank S.p.A. non ha l'obbligo di mantenere aggiornate queste informazioni, né tantomeno di aggiornarle. La distribuzione di questo documento in altre giurisdizioni può essere soggetta a restrizioni e pertanto le persone alle quali dovesse pervenire tale documento si dovranno informare sull’esistenza di tali restrizioni ed osservarle. Ulteriori informazioni sono disponibili su richiesta.