Segnali deboli per l’Europa

A cura del Team CIO di Deutsche Bank – Private Bank Italy

Contesto macroeconomico

Il divario tra l’economia degli Stati Uniti e quella europea si è ampliato ulteriormente. Se l’indice composito dei direttori degli acquisti (Purchasing Manager Index o PMI) negli Stati Uniti è stato forte a novembre, il medesimo indice in Eurozona è sceso sotto i 50 punti, che è il livello considerato confine tra contrazione ed espansione.
Nonostante i dati dell’area euro siano stati deboli e l'inflazione sia rimasta vicino al 2%, i funzionari della BCE hanno cercato di ridimensionare le aspettative di un taglio dei tassi dello 0,50% alla riunione di dicembre.

Obbligazionario

Il timore legato agli elevati deficit pubblici ha mantenuto i rendimenti dei titoli di Stato su alti livelli dopo le elezioni negli Stati Uniti. Ma quando il futuro presidente Trump ha nominato Scott Bessent come nuovo Segretario del Tesoro, hanno cominciato a calare. Bessent è stato piuttosto apprezzato dal mercato, avendo sostenuto un approccio graduale sui dazi e la riduzione del deficit pubblico.
I rendimenti dei titoli di Stato europei sono diminuiti durante tutto il mese. Sullo sfondo, la crescita economica debole e le aspettative sui tagli dei tassi della BCE in aumento. Lo spread rispetto al Bund del titolo di Stato a 10 anni della Francia si è di nuovo ampliato a causa delle difficoltà del governo francese per l’approvazione della Legge di Bilancio. I rendimenti delle obbligazioni societarie IG (Investment Grade) e HY (High Yield) si sono mossi in calo della stessa entità dei titoli di Stato: pertanto, gli spread sono rimasti relativamente stabili.

Azionario

Sebbene i movimenti di breve termine dei prezzi siano stati simili a quelli dei corrispettivi statunitensi, i mercati azionari europei non hanno dimostrato il medesimo momentum a causa della divergenza economica sopracitata.
I mercati USA sono stati in grado di segnare nuovi record dopo le elezioni, mentre quelli europei non hanno recuperato i livelli di metà ottobre. Nel frattempo, il futuro Presidente Trump ha comunicato alcuni programmi politici, tra cui gli aumenti dei dazi. I mercati azionari dei Paesi coinvolti, ma anche i relativi tassi di cambio, hanno reagito di conseguenza. Da qui in avanti è lecito aspettarsi alcune fasi caratterizzate da un aumento della volatilità, dato che è probabile che si assisterà a dei cambiamenti di politica, alcuni anche inaspettati.

Materie prime & Tassi di cambio

Dopo il cessate il fuoco in Medio Oriente, nel breve termine i prezzi del petrolio sono diminuiti, ma nel complesso sono rimasti stabili o leggermente al di sotto della soglia di USD 70 al barile. La geopolitica dovrebbe rimanere un fattore importante per lo sviluppo dei prezzi del petrolio.
Il prezzo dell'oro è diminuito dopo le elezioni negli Stati Uniti a causa del rafforzamento del dollaro e dei rendimenti più elevati. Anche se l’outlook è diventato più incerto a seguito dell’annuncio degli aumenti dei dazi, il prezzo dell’oro dovrebbe rimanere supportato di fronte al continuo rischio geopolitico.

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