db Premium Magazine November 12, 2025

Segnali di positività

Buoni risultati dai mercati finanziari. Negli USA inflazione più contenuta del previsto, accompagnata dalla decisione della Fed di una riduzione dei tassi di interesse.

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A cura del Team CIO di Deutsche Bank – Private Bank Italy

Contesto macroeconomico

Ottobre è stato un altro mese positivo per i mercati finanziari, sostenuto dall’esito positivo del primo incontro dopo sei anni tra il Presidente USA Trump e Presidente cinese Xi Jinping, da dati economici resilienti e da una stagione degli utili del terzo trimestre che, nel complesso, ha confermato la buona capacità delle aziende statunitensi di affrontare con successo il contesto di incertezza attuale. Dopo alcuni segnali di escalation intorno alla metà del mese, Washington e Pechino hanno concordato una tregua commerciale che ha portato alla riduzione dei dazi statunitensi legati al fentanyl dal 20% al 10%. Tra gli altri punti condivisi figurano il rinvio per un anno delle restrizioni sulle esportazioni cinesi di terre rare e la ripresa degli acquisti di soia statunitense da parte della Cina.
Durante il mese di ottobre, si è assistito ad un aumento della volatilità anche a causa di alcuni segnali di instabilità nel settore credito privato e nelle banche regionali degli Stati Uniti. Ma i risultati delle trimestrali delle banche regionali hanno rassicurato gli investitori sul fatto che le perdite sui crediti di alcune di esse possano essere considerati degli eventi isolati.
Infine, la Fed ha ridotto i tassi di interesse di 25 punti base (pb) portando il livello dei tassi di riferimento al 3,75-4,0%, anche grazie al dato di inflazione di settembre più basso delle attese, mentre in Europa gli indici PMI hanno evidenziato una ripresa dell’attività nel settore privato contribuendo al buon andamento generale.

Obbligazionario

I rendimenti dei titoli di Stato sono scesi su entrambe le sponde dell’Atlantico. Tuttavia, alla fine del mese di ottobre la decisione della Fed di ridurre i tassi di interesse di 25 pb e l’annuncio della fine del Quantitative Tightening (cioè il piano di riduzione del bilancio della Fed che lascia scadere i titoli di Stato e le obbligazioni che possiede senza reinvestirli in titoli simili) sono stati accompagnati da un tono più hawkish delle attese da parte del Presidente della Fed Powell che ha definito un ulteriore taglio dei tassi entro fine anno una “decisione tutt’altro che scontata”. Questo elemento ha portato gli investitori a ridurre le aspettative di un altro taglio dei tassi per il mese dicembre. Di conseguenza, i rendimenti dei Treasury hanno recuperato gran parte del calo registrato fino ad ottobre, con il rendimento del Treasury decennale in aumento di 10 pb nel giorno della decisione della Fed, segnando il maggior incremento giornaliero in oltre quattro mesi.
La BCE e la Bank of Japan, invece, hanno mantenuto i tassi invariati, come previsto.

Azionario

Ottobre si è concluso positivamente per i mercati azionari, con i principali indici azionari che hanno registrato guadagni durante l’arco del mese nonostante le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina e le tensioni sul mercato del credito privato.
L’indice S&P 500 ha registrato il sesto mese consecutivo in rialzo e l’indice MSCI All Country World ha guadagnato terreno per sette mesi di fila, la serie positiva più lunga per entrambi gli indici dal 2021.
Nonostante si stiano diffondendo timori per le valutazioni raggiunte dal mercato azionario statunitense e lo shutdown del Governo continui ad inficiare la pubblicazione dei dati macroeconomici ufficiali, i mercati azionari sono stati sostenuti dalla tregua commerciale tra Stati Uniti e Cina e dalla stagione degli utili del terzo trimestre negli Stati Uniti.
A fine ottobre, sono stati pubblicati gli utili di 315 società dell’indice S&P 500 pari a circa l’80% della capitalizzazione di mercato dell’indice. Di queste società, l’83,2% ha riportato utili superiori alle aspettative degli analisti per un valore medio di 8,3% sopra alle attese e la crescita degli utili anno su anno è attesa al 13,8%*.

Materie prime & Tassi di cambio

L’aumento dei rendimenti dei Treasury nella parte finale del mese di ottobre ha sostenuto il dollaro statunitense.
L’EUR/USD ha registrato una perdita di circa l’1,7% durante ottobre e l’indice del dollaro si è riportato al livello più alto degli ultimi tre mesi.
Il cambio di governo in Giappone e la riunione della BoJ hanno pesato particolarmente sulla divisa giapponese che nei confronti del dollaro statunitense ad ottobre è scesa del 3,9%. L’allentamento delle tensioni commerciali ha portato ad una diminuzione della domanda dell’oro le cui quotazioni sono scese poco al di sopra dei USD 4.000, mentre il petrolio Brent ha terminato il mese intorno ai USD 65 al barile.

* Fonte: LSEG I/B/E/S. Dati al 31 ottobre 2025.


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