Agritech: ecco le startup che rivoluzionano il lavoro in campagna
Gli abitanti sulla Terra saliranno a 9,8 miliardi nel 2050 ma entro lo stesso anno le terre coltivabili si saranno ridotte di un terzo. Per favorire un’agricoltura in grado di continuare a soddisfare la richiesta di cibo, aumentano le proposte di giovani aziende specializzate in ambiti come l’urban farming e le fattorie verticali. Tra le eccellenze made in Italy c’è anche chi sfrutta l’intelligenza artificiale per migliorare la qualità dei prodotti. E chi tutela la biodiversità monitorando la salute delle api.
Secondo la FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, nel 2050 la terra coltivabile si sarà ridotta di un terzo rispetto al 1970. Entro lo stesso anno, però, secondo l’Onu sul nostro pianeta ci saranno circa 9,8 miliardi di abitanti (contro gli attuali 7,9).
Come risolvere, quindi, il problema dell’aumento della domanda di cibo se i terreni vengono sostituiti da grandi città e contesti urbani? Un aiuto arriva dalle startup, le cosiddette Agritech, che utilizzano le tecnologie digitali per migliorare tecniche e produzioni nell’agricoltura, nell’orticoltura e nell’acquacoltura.
Molte Agritech sono eccellenze italiane. Alcune sono concentrate sul concetto di urban farming, cioè sul favorire la produzione agricola all’interno delle città in modo da soddisfare il crescente bisogno di cibo e allo stesso tempo migliorare, dal punto di vista ambientale, il contesto urbano.
Altre invece puntano sulla vertical farm, dove la produzione di frutta e verdure avviene in serre “verticali” che consentono, nello stesso momento, la coltivazione su più livelli, sostituendo il tradizionale campo “orizzontale”.
Legato al concetto di fattoria verticale vi è anche quello di coltivazione idroponica, cioè fuori dal terreno: grazie a particolari vasche, non si registrano dispersioni e si spreca e si consuma meno acqua.
Altre aziende Made in Italy sfruttano i sensori wireless e l’intelligenza artificiale per definire modelli previsionali e migliorare la qualità dei prodotti. E un’app controlla già oggi lo stato di salute delle api, tutelando la biodiversità.
L’Unione Europea intende promuovere nuove formule innovative di produzione agricola con un programma di finanziamenti da 477 milioni di euro nell’ambito del programma Next Generation EU.
In Italia28 università, 5 centri di ricerca e 18 imprese sono da poco entrate a far parte di "Agritech", il centro nazionale nato con l’obiettivo di sviluppare le nuove tecnologie agricole. Si tratta di un progetto da circa 350 milioni di euro, finanziato quasi completamente con le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Tutti i diritti riservati. Gli articoli, i materiali, i contenuti ed i servizi presenti sulle pagine web raggiungibili da questo indirizzo https://www.deutsche-bank.it/news/detail/dbmagazine sono destinati ad un utilizzo personale e non professionale e non possono essere copiati, trasmessi, pubblicati, distribuiti o sfruttati commercialmente senza l’esplicito consenso scritto del Gruppo Deutsche Bank S.p.A.. Tutti i materiali pubblicati, inclusi a titolo esemplificativo, articoli di informazione, fotografie, immagini, illustrazioni, sono protetti dalle leggi sul diritto d’autore e sono di proprietà dell’editore o di chi legittimamente disponga dei diritti relativi. Le informazioni contenute nel presente documento si basano su fonti ritenute attendibili: tuttavia il Gruppo Deutsche Bank S.p.A. non ha effettuato una verifica indipendente relativa a tali informazioni e declina ogni responsabilità a riguardo. Conseguentemente, nessuna garanzia, espressa o implicita, è fornita, né alcun affidamento può essere fatto riguardo alla precisione, completezza o correttezza delle informazioni e delle opinioni contenute in questo documento. Gli articoli, le ricerche e gli studi pubblicati rappresentano esclusivamente le opinioni e i punti di vista dei relativi autori: esse non riflettono necessariamente le opinioni di Deutsche Bank S.p.A. né di qualsiasi società controllata o consociata del Gruppo Deutsche Bank S.p.A.. Né l’autore né il Gruppo Deutsche Bank S.p.A. possono essere ritenuti responsabili per danni derivanti dall’utilizzo della presente pubblicazione, tranne per quanto è previsto dalla normativa applicabile. Il Gruppo Deutsche Bank S.p.A cercherà in tutti i modi di evitare la pubblicazione di informazioni erronee ed affermazioni che possano in alcun modo essere considerate lesive di diritti di terzi. Le informazioni riportate hanno solo uno scopo informativo, non sono da intendersi, interpretarsi o considerarsi in alcun modo come messaggio promozionale ovvero offerte di vendita o sollecitazioni a sottoscrivere, invito ad acquistare o vendere o come raccomandazione ad acquistare o collocare qualsiasi tipo di strumento finanziario, nè come giudizi da parte del Gruppo Deutsche Bank S.p.A. sull’opportunità dell’investimento in alcuno dei prodotti illustrati, o ricerca in materia di investimenti, né tantomeno costituiscono una raccomandazione ad eseguire alcun tipo di operazione. Quanto ad eventuali richiami di natura fiscale qui contenuti, va rilevato che i livelli e le basi di tassazione a cui fanno riferimento gli articoli pubblicati sono suscettibili di cambiamenti rispetto alla data di pubblicazione e possono incidere sul valore dell’investimento; il Gruppo Deutsche Bank S.p.A. non ha l'obbligo di mantenere aggiornate queste informazioni, né tantomeno di aggiornarle. La distribuzione di questo documento in altre giurisdizioni può essere soggetta a restrizioni e pertanto le persone alle quali dovesse pervenire tale documento si dovranno informare sull’esistenza di tali restrizioni ed osservarle. Ulteriori informazioni sono disponibili su richiesta.
Gli abitanti sulla Terra saliranno a 9,8 miliardi nel 2050 ma entro lo stesso anno le terre coltivabili si saranno ridotte di un terzo. Per favorire un’agricoltura in grado di continuare a soddisfare la richiesta di cibo, aumentano le proposte di giovani aziende specializzate in ambiti come l’urban farming e le fattorie verticali. Tra le eccellenze made in Italy c’è anche chi sfrutta l’intelligenza artificiale per migliorare la qualità dei prodotti. E chi tutela la biodiversità monitorando la salute delle api.
Secondo la FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, nel 2050 la terra coltivabile si sarà ridotta di un terzo rispetto al 1970. Entro lo stesso anno, però, secondo l’Onu sul nostro pianeta ci saranno circa 9,8 miliardi di abitanti (contro gli attuali 7,9).
Come risolvere, quindi, il problema dell’aumento della domanda di cibo se i terreni vengono sostituiti da grandi città e contesti urbani? Un aiuto arriva dalle startup, le cosiddette Agritech, che utilizzano le tecnologie digitali per migliorare tecniche e produzioni nell’agricoltura, nell’orticoltura e nell’acquacoltura.
Molte Agritech sono eccellenze italiane. Alcune sono concentrate sul concetto di urban farming, cioè sul favorire la produzione agricola all’interno delle città in modo da soddisfare il crescente bisogno di cibo e allo stesso tempo migliorare, dal punto di vista ambientale, il contesto urbano.
Altre invece puntano sulla vertical farm, dove la produzione di frutta e verdure avviene in serre “verticali” che consentono, nello stesso momento, la coltivazione su più livelli, sostituendo il tradizionale campo “orizzontale”.
Legato al concetto di fattoria verticale vi è anche quello di coltivazione idroponica, cioè fuori dal terreno: grazie a particolari vasche, non si registrano dispersioni e si spreca e si consuma meno acqua.
Altre aziende Made in Italy sfruttano i sensori wireless e l’intelligenza artificiale per definire modelli previsionali e migliorare la qualità dei prodotti. E un’app controlla già oggi lo stato di salute delle api, tutelando la biodiversità.
L’Unione Europea intende promuovere nuove formule innovative di produzione agricola con un programma di finanziamenti da 477 milioni di euro nell’ambito del programma Next Generation EU.
In Italia 28 università, 5 centri di ricerca e 18 imprese sono da poco entrate a far parte di "Agritech", il centro nazionale nato con l’obiettivo di sviluppare le nuove tecnologie agricole. Si tratta di un progetto da circa 350 milioni di euro, finanziato quasi completamente con le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
A cura di OFNetwork
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