db Magazine April 12, 2021

Gli investimenti, ai tempi del Covid, diventano sempre più “green”

Il 2020 è stato l’anno dei record per i prodotti ESG (Environmental, Social, Governance). Le masse raccolte nel mondo hanno raggiunto i 7 triliardi di dollari nei primi 3 trimestri del 2020, più che triplicando la cifra del 2019. Oggi il focus non è più solo sulle questioni ambientali ma anche su quelle sociali, e si punta su strumenti come i social bond.

Il 2020 è stato l’anno dei record per gli investimenti ESG (Environmental, Social, Governance), ormai definiti come uno dei “megatrend” del mondo della finanza. Le masse investite in prodotti sostenibili, non solo dal punto di vista ambientale ma anche sociale e in relazione alla buona governance, hanno raggiunto la quota record di 7 triliardi di dollari nei primi tre trimestri del 2020, più che triplicando la cifra relativa al 2019 (1,9 miliardi). E gli esperti del settore già parlano di un boom ancora maggiore per il 2021.

Guardando nello specifico all’Europa, i risparmiatori hanno investito oltre 223 miliardi di euro, il doppio rispetto ai 126 miliardi del 2019. L’aumento è stato anche premiato da una miglior performance in termini di rendimento.
Secondo Morningstar (società che fornisce dati e analisi su investimenti, strumenti di analisi e gestione del portafoglio) ad esempio nel 2020 “la miglior categoria del risparmio gestito in Europa è stata quella degli azionari energie alternative, che investono in segmenti come l’eolico, il solare, l’idroelettrico e il nucleare, con una performance media superiore al 62%”.
Non sono, poi, solo i clienti ad avere più familiarità con le tematiche ambientali o sociali, ma anche le imprese iniziano a comprendere quanto una trasformazione green sia fondamentale per ottenere successo.

L’aumento del fattore S

A crescere a ritmi sostenuti sono state principalmente le forme di investimento legate all’ambiente. Nel corso dell’ultimo anno, infatti, sono state lanciate numerose soluzioni con focus, ad esempio, sulla lotta al cambiamento climatico o sulla transizione energetica.
A confermare l’interesse per il green è anche un recente rapporto dell’Associazione Italiana Private Banking (AIPB), che ha analizzato gli effetti della pandemia e gli impatti sulle scelte di investimento. Il 53% degli intervistati ha dichiarato di essere maggiormente attento al comportamento sostenibile delle aziende da cui acquista prodotti o servizi. Il 36% fa lo stesso in relazione ai risparmi.

Ad aumentare, però, è anche l’interesse per la “S” di ESG, la componente legata a tematiche sociali. Un esempio sono i social bond, emissioni obbligazionarie che oltre a garantire un rendimento al sottoscrittore, devolvono parte dei proventi a progetti sociali, ad esempio a supporto delle fasce più deboli della popolazione.

Il nuovo regolamento SFDR

Se, inizialmente, l’investimento sostenibile è stato considerato una moda ora è diventato uno standard a cui è assolutamente necessario adeguarsi. Lo conferma anche la Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR), entrata in vigore in tutta Europa il 10 marzo 2021. La normativa disciplina il mondo degli strumenti finanziari ESG, attraverso regole sulla rendicontazione di quelli che vengono definiti “rischi di sostenibilità” all’interno dei portafogli. Banche, società di gestione del risparmio, asset manager e consulenti sono ora tenuti a comunicare, con informazioni chiare e trasparenti, come questi rischi vengano tenuti in considerazione nei processi decisionali e come potrebbero impattare sui rendimenti.

A cura della redazione di OFNetwork


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