db Magazine October 28, 2025

Il private debt è in ascesa, superati i 2mila miliardi di dollari

L'ultimo studio Mercer, business di Marsh McLennan, Private Markets in Motion - Private Debt, traccia un quadro sui fondi di private debt, che nei prossimi dieci anni saranno chiamati a coprire parte dei 90mila miliardi di fabbisogno di finanziamento.

Private-debt

Il credito dei prossimi anni sarà disegnato soprattutto da capitali privati e istituzionali. I fondi di private debt, che hanno già superato i 2mila miliardi di dollari a livello globale, nei prossimi dieci anni saranno chiamati a coprire parte dei 90mila miliardi di fabbisogno di finanziamento. Uno scenario in cui crescono i fondi, aumentano gli investitori istituzionali e si diffondono nuove soluzioni più flessibili come i veicoli semiliquid ed evergreen.

È quanto emerge dall’ultimo studio Mercer, business di Marsh McLennan, Private Markets in Motion - Private Debt, una ricerca realizzata su 57 gestori internazionali con oltre 2mila miliardi di dollari in gestione.

Il consolidamento del private debt come una componente strutturale dei mercati finanziari si deve, da una parte alla riduzione dei prestiti erogati dal sistema bancario, e, dall'altra, da una necessità di alleggerire i livelli di indebitamento per i canali tradizionali.

Inoltre, l’80% dei gestori, rileva il report, si attende un aumento del numero di fondi di private debt nei prossimi 3-5 anni, con il 77% dei gestori intervistati che pianifica di lanciare una nuova strategia già nei prossimi 12 mesi. L'87% prevede una crescita degli investitori istituzionali e, secondo il 75% degli intervistati, a trainare saranno i grandi capitali a disposizione del Wealth Management, seguito dall'assicurativo (20%), dai fondi pensione (3%) e dalle fondazioni (2%). Con l'arrivo di più fondi e investitori nel settore del credito, il segmento più promettente resta il mid-market (per il 53% degli intervistati), ma su un orizzonte di cinque anni i gestori puntano soprattutto su asset-based finance (65%), infrastrutture (35%) ed energia rinnovabile (30%). Uno scenario in cui l'Italia non fa eccezione. Il Paese “si caratterizza per una storica propensione degli investitori istituzionali verso il reddito fisso, e il private debt non fa eccezione. Negli ultimi anni questa asset class ha trovato una rappresentazione crescente nei portafogli degli operatori domestici”, ha affermato Luca De Biasi, Partner, Wealth Leader di Mercer Italia e amministratore delegato di Mercer Italia Sim.

A cura de Il Sole 24 Ore