db Premium Magazine CIO View February 19, 2024

CIO Chartbook Europa | Febbraio 2024

Outlook macroeconomico, Obbligazionario, Azionario, Materie prime e Valute.

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Temi del mese

Macro: Gli indici dei direttori degli acquisti (PMI) preliminari di gennaio indicano una stabilizzazione dell’attività economica, seppur su livelli ancora bassi. I dati nel settore manifatturiero sono migliorati, ma nei servizi sono rimasti deboli. Questi numeri proiettano una crescita del PIL ancora debole nel primo trimestre del 2024. Di recente, la discesa dell’inflazione si è arrestata e l’aumento dei costi di trasporto verificatosi in seguito agli attacchi Houthi alle navi cargo nel Mar Rosso potrebbe avere un impatto inflattivo. I rischi al rialzo sull’inflazione derivanti dagli effetti secondari (aumenti dei salari) dovrebbero indurre la BCE a rimanere in una fase di attesa.

Obbligazionario: I membri di Fed e BCE hanno respinto le attese del mercato su un possibile primo taglio e dichiarato che per il momento i tassi ufficiali rimarranno sui livelli attuali. All’interno della BCE sembra emergere un certo consenso favorevole ad un primo taglio durante l’estate. I prezzi delle obbligazioni governative si sono adeguati alle nuove aspettative e i rendimenti in Eurozona sono saliti con gli spread dei Paesi della periferia in calo. I dati macroeconomici resilienti e i mercati azionari positivi hanno supportato il credito che ha visto un’ulteriore compressione degli spread sia sul segmento Investment Grade (IG) che su quello degli High Yield (HY). 

Azionario: Gli indici azionari, a livello geografico, hanno mostrato una forte divergenza a gennaio. Mentre l’S&P 500 ha raggiunto nuovi massimi storici – trainato da pochi titoli - la performance degli indici europei è rimasta più fiacca. Il rally di Novembre e Dicembre 2023 è stato guidato essenzialmente dall’andamento dei mercati obbligazionari ma ora l’incertezza sul futuro della politica monetaria potrebbe rappresentare un ostacolo. Per tale motivo, la pubblicazione dei dati macroeconomici sarà seguita con attenzione nel corso delle prossime settimane. La stagione degli utili aziendali, inoltre, aiuterà a capire se e in che misura i fondamentali delle aziende potranno dare nuovo impulso all’azionario. 

Materie prime e FX: A gennaio le quotazioni del petrolio si sono stabilizzate – il prezzo del Brent è vicino agli 80 USD al barile e al momento dovrebbe mantenersi intorno a questa soglia. Crediamo che una ripresa dell’economia globale avrà un impatto positivo sulla domanda di petrolio. I prezzi del rame dovrebbero continuare a beneficiare dei tagli alla produzione (600 mila tonnellate alla fine del 2023 e ulteriori 110 mila all’inizio del 2024). I prezzi dell’oro sono calati leggermente a causa di un dollaro forte e dell’aumento dei rendimenti, ma ha mantenuto la soglia dei 2.000 USD/oncia. Sul FX, il rientro delle aspettative per un rapido taglio dei tassi a causa delle indicazioni delle Banche Centrali e le maggiori probabilità di un «soft landing» hanno prodotto un apprezzamento del Dollaro nei confronti dell’Euro. 

Fonte: Deutsche Bank AG. Dati a Febbraio 2024.

Outlook

  • Con le condizioni finanziarie restrittive che continuano a pesare sul sentiment delle attività e dei consumatori e con il venire meno del supporto derivante dai risparmi in eccesso e dalla crescita salariale, prevediamo che l’economia USA rallenti nel prima metà del 2024 prima di un modesto recupero nei trimestri successivi. Prevediamo una crescita del PIL dello 0,8% per il 2024.
  • L'attività economica nell'Eurozona dovrebbe rimanere contenuta nell'anno prossimo. Tuttavia, l'aumento del reddito disponibile reale dovrebbe essere un fattore di stabilizzazione. Prevediamo una crescita del PIL per il 2024 ad ritmo contenuto dello 0,7%.
  • In Cina, il sostegno monetario e fiscale anticipato e volto alla crescita dovrebbe fornire un contesto nel complesso favorevole per gli investimenti domestici e per l'occupazione. Ulteriori riduzioni del risparmio delle famiglie dovrebbero continuare a sostenere i consumi privati. Pertanto, prevediamo una crescita del PIL nel 2024 del 4,7%.
  • Per il Giappone, ci aspettiamo una crescita moderata, anche se superiore al potenziale, grazie al fatto che gli investimenti e le esportazioni continuano a beneficiare di condizioni finanziarie accomodanti e di uno JPY debole. Il miglioramento della dinamica salariale e il rallentamento dell'inflazione dovrebbero sostenere i consumi. Prevediamo una crescita del PIL dell'1,0% nel 2024.
  • Il rallentamento dell'attività economica e l'indebolimento del mercato del lavoro dovrebbero contribuire a guidare il processo di disinflazione negli Stati Uniti. Prevediamo quindi che l'inflazione rallenterà al 2,8% (media annua) nel 2024. In risposta al raffreddamento dell'economia e alle minori pressioni sui prezzi, è probabile che la Fed ricalibri il suo atteggiamento aggressivo, lasciando spazio ad un primo taglio dei tassi di 25 punti base, probabilmente nel Giugno 2024, seguito da altri due tagli della stessa entità nel corso del Q3 e del Q4. Tuttavia, considerato l’approccio della FED di dipendenza dai dati, vi è un rischio significativo di vedere meno di tre tagli nel 2024.
  • Una crescita contenuta potrebbe contribuire ad una diminuzione delle pressioni sui prezzi nell'Eurozona. Tuttavia, l'aumento dei prezzi dell'energia, le persistenti pressioni di fondo sui prezzi e i bassi tassi di disoccupazione rappresenteranno un freno ad una decelerazione più rapida. Pertanto, vediamo l'inflazione ancora al 2,9% (media annua) per il 2024. Di conseguenza, la BCE manterrà i tassi di riferimento sui livelli attuali nella prima metà del 2024, con un possibile inizio del ciclo di allentamento monetario con un taglio di 25 punti base a Giugno, seguito magari da altri due tagli prima della fine del 2024 – tuttavia, come per la FED, dei dati negativi potrebbero ridurre il numero dei tagli.
  • In Giappone, l'estensione dei sussidi energetici dovrebbe avvicinare l'inflazione all'obiettivo della Bank of Japan del 2% nel corso dell'anno. Prevediamo un'inflazione complessiva al 2,3% nel 2024 e che la BoJ ponga fine alla sua politica di tassi di interesse negativi e che porti il tasso di finanziamento principale allo 0,0% intorno ad Aprile 2024, probabilmente seguito da un altro aumento di 25 punti base durante il 2024.