CIO View September 29, 2025

Nuovi dazi statunitensi

PERSPECTIVES Memo | Autori: Dr. Ulrich Stephan, Chief Investment Officer Germany Dr. Dirk Steffen, Chief Investment Officer EMEA Lorenz Vignold-Majal, Senior Investment Strategist Wolf Kisker, Senior Investment Strategist.

Key takeaways
 
– Il Presidente degli Stati Uniti Trump ha annunciato nuovi dazi sui camion pesanti, sui mobili e sui prodotti farmaceutici di marca o brevettati.
 
– I nuovi dazi faranno salire l’inflazione e aumenteranno l’incertezza sui i mercati finanziari.
 
– Alcune aziende europee saranno esenti, ma mancano ancora molti dettagli.

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Che cosa è successo?

Giovedì il Presidente degli Stati Uniti Trump ha annunciato tramite i social nuovi dazi su alcune importazioni a partire dal 1° ottobre. Le tariffe annunciate sono le seguenti: il 25% sui camion pesanti, il 30% sui mobili, il 50% sui mobili della cucina, su quelli da bagno e sui prodotti associati. Infine, è stata annunciato un tariffa del 100% sui prodotti farmaceutici di marca o brevettati.

Le aziende farmaceutiche che "stanno costruendo" impianti di produzione negli Stati Uniti o che hanno anche solo cominciato i lavori sarebbero esentati dalle tariffe, stando al post del Presidente Trump. Un’esenzione simile potrebbe influire sull'ambito di applicazione dei dazi dato che molti grandi produttori farmaceutici producono già negli Stati Uniti. Al momento, i prodotti farmaceutici di marca importati dagli Stati Uniti sono prodotti prevalentemente in Europa. In base all'accordo commerciale siglato a luglio tra UE e USA, tali prodotti in arrivo dall’UE dovrebbero essere soggetti ad un'aliquota massima del 15%. Ma nel suo annuncio il Presidente Trump non ha fornito dettagli. Svizzera e Regno Unito sono altri produttori europei che però non rientrano nell'accordo commerciale UE-USA. L’annuncio di Trump ha specificato invece che i farmaci generici saranno esenti dai nuovi dazi. Secondo l’accordo commerciale UE-USA, le tariffe sui medicinali generici sono fissate al tasso della nazione più favorita. Questa esenzione è molto importante per i produttori di farmaci generici che di norma operano con margini di profitto più bassi rispetto ai produttori di marca. L'India è il principale fornitore di farmaci generici al mercato statunitense, fornendo il 40% dei farmaci generici totali.

Per quanto riguarda le tariffe sui camion pesanti, queste dovrebbero avere un impatto limitato dal momento che sono prodotti soprattutto negli Stati Uniti - spesso anche da società europee. L'altro grande produttore straniero di camion pesanti è il Messico. La base giuridica per l’applicazione delle nuove tariffe è la Sezione 232 della legislazione commerciale del 1962 sulla sicurezza nazionale. L'amministrazione Trump aveva adottato la stessa legge per i dazi su acciaio, alluminio, automobili e rame. Mercoledì è stata annunciata anche l'apertura di un'indagine della Sezione 232 riguardante l'importazione di robotica, macchinari industriali e dispositivi medici.

Le tariffe imposte ai sensi della Sezione 232 sono diverse da quelle coinvolte nel caso seguito dalla Corte suprema e imposte tramite l’International Emergency Economic Powers Act. Pertanto, anche se la Corte decidesse a sfavore del Presidente Trump e invocasse la revoca di alcune di quelle tariffe, quelle applicate ai sensi della Sezione 232 rimarrebbero in vigore.

Quali sono le implicazioni per gli investitori?

L’annuncio di giovedì ha molte implicazioni importanti.

In primo luogo, la tariffa media effettiva globale degli Stati Uniti dovrebbe salire ancora di più rispetto all'attuale livello del 16,8%. Abbiamo sempre sostenuto che l'aumento dei dazi comporta degli effetti negativi per l'economia americana, danneggiando i consumatori statunitensi con maggiori rischi al rialzo, seppure temporanei, sull'inflazione. L'annuncio aiuta a chiarire anche alcune delle misure tariffarie previste. Nei mesi scorsi, il Presidente Trump aveva ventilato la possibilità di dazi sui prodotti farmaceutici fino al 250%. L'aliquota che è stata dichiarata ora è del 100% ed è quindi inferiore alle dichiarazioni precedenti. Inoltre, molte grandi aziende farmaceutiche hanno impianti di produzione negli Stati Uniti, il che potrebbe ridurre l’esposizione complessiva del settore.

Ciò nonostante, l'incertezza che questo annuncio ha generato è considerevole e potrebbe pesare sui mercati azionari fino a quando non saranno pubblicate delle linee guida ufficiali. Non è ancora chiaro se l’Amministrazione statunitense rispetterà i dettagli stabili nell'accordo di luglio con l'UE e maggiori informazioni sulle imprese che potranno beneficiare delle esenzioni non sono state ancora pubblicate. L'avvio di nuove indagini su altre tariffe applicate al settore della robotica, ai macchinari industriali e ai dispositivi medici dovrebbe mantenere un clima di incertezza in questi settori. Gli annunci, comunque, rafforzano la nostra idea che l’Amministrazione statunitense continuerà ad utilizzare le tariffe come strumento politico fondamentale.

I nuovi dazi potrebbero avere della implicazioni per le aziende farmaceutiche europee. Molte di esse gestiscono già impianti di produzione negli Stati Uniti e potrebbero quindi essere esenti dalle nuove tariffe. L'aliquota massima del 15% sui prodotti farmaceutici dell’UE dovrebbe inoltre garantire un certo livello di protezione nel caso in cui venisse confermato dall’Amministrazione statunitense. Ma per valutare meglio l’impatto dei nuovi dazi sarà necessario attendere maggiori dettagli che finora sono latenti. In questo momento, sui mercati azionari l’indice STOXX 600 Healthcare è in pressoché invariato. I rischi sul settore farmaceutico permangono comunque, soprattutto se si considera che l’Amministrazione statunitense stia ancora cercando di fare di tutto per abbassare i prezzi dei prodotti farmaceutici venduti negli Stati Uniti. Tuttavia, i livelli raggiunti oggi dai titoli del settore riflettono già una parte significativa di questo rischio. Basti pensare che l’indice STOXX Europe 600 Healthcare si trova con un rapporto tra prezzo e utili (ingl. Price-to-earnings, P/E) al livello più basso degli ultimi dieci anni.

Suggeriamo agli investitori di considerare le valutazioni così basse come possibile punto di ingresso in un settore che è sostenuto da forti driver di crescita di lungo periodo, primo fra tutti il cambiamento demografico con l'invecchiamento della popolazione e il conseguente aumento della spesa pubblica globale per l'assistenza sanitaria. Infine, crediamo che i titoli dei grandi produttori europei di camion pesanti continueranno a subire pressioni al ribasso fino a quando non vi sarà maggiore chiarezza circa il trattamento delle implicazioni di camion pesanti e componenti prodotti in Messico. Molte aziende europee, infatti, producono tra il 70% e il 90% della loro produzione proprio nel paese dell'America latina.