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February 12, 2025
I cinquecento anni di Palazzo Te
Appuntamento a Mantova per le molte iniziative che celebrano l’anniversario dello straordinario capolavoro artistico e architettonico.
Tra i molti importanti appuntamenti e anniversari del 2025, quello che si celebra nella città di Mantova è decisamente speciale e riguarda una delle più importanti opere d’arte e di architettura del Rinascimento italiano: Palazzo Te, giunto al giro di boa del mezzo millennio di vita.
“Cinquecento anni fa due giovani uomini, il venticinquenne Gonzaga e il circa trentenne Giulio Romano, lasciano scaturire un’utopia artistica e politica, un’agenda culturale destinata a cambiare la storia dell’architettura e della pittura. Oggi Palazzo Te si istituisce come un luogo capace di ispirare sogni, visioni, creatività. Un luogo che da cinquecento anni è dedicato al “dare inizio”": con queste parole il direttore della Fondazione Palazzo Te, Stefano Baia Curioni, ha spiegato lo spirito con cui l’istituzione mantovana si appresta a celebrare il cinquecentenario di questo luogo, straordinario anche per la capacità di continuare a parlare al presente e di guardare al futuro.
Realizzato a partire dal 1525 e concluso entro il 1535, destinato all'ozio del committente Federico II Gonzaga e ai fastosi ricevimenti degli ospiti più illustri, il palazzo ospitò per due volte l’Imperatore Carlo V (da cui Federico ottenne nel 1530 il titolo di duca) e una volta il Re di Francia Enrico III.
La sua architettura, intercalata alla pittura e alla letteratura, disegna un luogo in cui le drammatiche trasformazioni politiche del tempo si rispecchiano in un’agenda umanistica e politica.
In questo Palazzo/Wunderkammer l’omaggio all’antico e la reverenza per il Gonzaga si intrecciano in uno spartito colto e raffinatissimo di rimandi letterari e mitologici, in cui spiccano due esempi immortali della grandezza di Giulio Romano, allievo prediletto di Raffaello: la camera con la favola di Amore e Psiche e quella dedicata alla Caduta dei Giganti. Due capolavori, questi, che costituiscono quasi il simbolo di Palazzo Te nell’immaginario collettivo e che sono strettamente legati ai temi delle “Metamorfosi” ovidiane e delle meraviglie.
Proprio questi stessi temi sono al centro delle molte iniziative di valorizzazione intraprese in occasione del cinquecentenario, che vedrà per la primavera del 2025 un’importante valorizzazione del percorso museale. A partire dalle prime sale, riallestite con una revisione della narrativa: il “perno” fornito dalle Metamorfosi si arricchirà così ulteriormente di alcuni capolavori del Rinascimento - in prestito da Museo del Louvre, Albertina di Vienna e Uffizi - in un percorso curato da Claudia Cieri Via e studiato per dialogare con il patrimonio di Palazzo Te.
Il punto più alto delle celebrazioni è però in programma per il prossimo autunno, con il progetto espositivo di Isaac Julien curato da Lorenzo Giusti. Dopo aver esposto in templi dell’arte contemporanea come il Museum of Modern Art di New York (2013), l'Art Institute of Chicago (2013), il Museum of Contemporary Art di San Diego (2012) e il Centre Georges Pompidou di Parigi (2005), e aver ricevuto il premio Semaine de la Critique al Festival di Cannes, l’artista britannico (noto per il suo lavoro multidisciplinare, che si concretizza in potenti narrazioni visive con installazioni cinematografiche multischermo) inaugurerà i nuovi spazi delle Fruttiere con un’opera originale - realizzata proprio a Palazzo Te - che interroga il tema delle Metamorfosi nel contemporaneo, in assonanza con Giulio Romano.
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