db Premium Magazine April 13, 2023

Venini, la firma del vetro

La storica vetreria di Murano, celebre in tutto il mondo, unisce raffinatissime tecniche artigiane e creatività di grandi designer internazionali.

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Il centenario è stato festeggiato da meno di due anni: è infatti il 2 ottobre 1921 la data in cui l’avvocato milanese Paolo Venini e l’antiquario veneziano Giacomo Cappellin fondano la “Vetri Soffiati Cappellin Venini & C.”; un progetto ambizioso di cui l’artista veneziano Vittorio Zecchin entra immediatamente a far parte, in qualità di Direttore Artistico. Nello stesso anno, Zecchin crea il celebre vaso Veronese, divenuto simbolo dell’azienda.
Dall’unione di queste tre diverse personalità nasce così Venini, storica vetreria di Murano la cui cifra stilistica si basa, fin da subito, su precisi elementi distintivi: cambiamento degli schemi tradizionali, apertura verso le avanguardie artistiche e padronanza delle tecniche di lavorazione grazie all’apporto dei migliori maestri vetrai dell’isola. Il risultato, a oltre un secolo di distanza, è un’azienda divenuta in tutto il mondo una “firma” simbolo di eccellenza e innovazione.

Fin dalla sua fondazione i maestri vetrai sono sempre stati il cuore, la memoria e la forza della fornace: nel mondo del vetro non esistono infatti scuole, ma solo insegnamenti che si tramandano a voce, con i gesti e i movimenti. Artigiani che dedicano all’arte del vetro gran parte della propria vita, perfezionando sempre di più le proprie abilità, competenze e capacità: le loro tecniche esprimono l’anima razionale delle opere, l’insieme di regole che rendono possibile la trasformazione di un’idea o di un disegno in realtà. Nel corso della sua storia, Venini è riuscita a far dialogare questa cultura millenaria con l’estro creativo di noti artisti e designer: una lista lunghissima che comprende nomi come Carlo Scarpa, Gio Ponti, Tapio Wirkkala, Thomas Stearns, Toots Zinsky, Gae Aulenti, Ettore Sottsass, Mimmo Rotella, Alessandro Mendini, Tadao Ando, Fernando e Humberto Campana, Ron Arad e Peter Marino, solo per citarne alcuni. Questi incontri d’eccellenza hanno dato vita a una produzione artistica ricchissima nello stile, nelle forme e nei linguaggi espressivi, conosciuta e apprezzata dai collezionisti di tutto il mondo, dagli appassionati di design e dagli amanti del bello.
Uno degli elementi distintivi di Venini è la sua ricca e prestigiosa palette cromatica, unica nel settore del vetro artistico: 125 affascinanti e raffinati colori, frutto di studi e riflessioni, prove e ricerche volte a dar vita a nuove miscele; tra questi, proprio in occasione del centenario sono state realizzate due nuove cromie (Rosa Cipria e Verde Rio) ed è stato riproposto il classico Rosso Sangue di Bue, un colore storico di Venini recentemente riscoperto grazie alla sperimentazione e alla ricerca di combinazioni di minerali e pigmenti appositamente studiati.

Le creazioni Venini hanno contribuito a raccontare l’evoluzione dell’arte e del design contemporaneo: molte opere iconiche sono entrate a far parte delle collezioni di prestigiosi musei tra i quali il Metropolitan Museum e il MOMA di New York, la Fondazione Cartier e il Centre Georges-Pompidou di Parigi, il Victoria and Albert Museum di Londra, lo Stedelijk Museum di Amsterdam, l’Österreichisches Museum für angewandte Kunst di Viennna, il Musée des Beaux Arts di Montréal, l’Eretz Museum di Tel Aviv il Watari Museum of Contemporary Art di Tokyo e lo Shanghai Museum of Glass, ma anche la Triennale di Milano, il Museo del Vetro di Murano e molti altri.
Le opere prodotte nella fornace sono preziosi pezzi unici che vengono spesso battuti nelle aste più prestigiose: appartiene proprio a Venini l’opera in vetro di Murano tra le più pagate della storia, “La Sentinella di Venezia” firmata dall’artista statunitense Thomas Stearns nel 1962, battuta all’asta alla cifra record di 737mila dollari. E il misterioso fascino della Fornace Venini ha conquistato anche il grande cinema, rendendola protagonista, nel 1979, del leggendario "007 Moonraker", in cui James Bond è interpretato dall’indimenticabile Roger Moore.

Una storia, quella di Venini, che meritava di essere raccontata e valorizzata: è da questa considerazione che ha preso vita il progetto del Museo Venini, che ha avuto inizio nel 2008 e che ha portato l’anno successivo alla creazione di una straordinaria realtà nella sede storica di Murano dell’azienda. Un’esposizione che non racconta solo una continuità storica, ma un ciclo di vita completo segnato da momenti, situazioni e creazioni uniche: le lavorazioni estremamente particolari dei maestri, la vasta gamma di colori, le peculiarità tecniche di assoluta rilevanza, le numerose collaborazioni d’autore, Il tutto all’interno di uno spazio fatto di sensazioni ed emozioni che propone al visitatore un cammino appassionante, libero da strutture temporali e spaziali. L’archivio storico comprende più di 45.000 disegni originali, 10.000 foto d’epoca raffiguranti installazioni architettoniche ed esposizioni del passato ma anche eventi e personaggi che hanno collaborato con l’azienda e oltre 5.000 opere, tra le quali prove d’autore molto rare (spesso prestate, con i disegni, a importanti esposizioni e mostre internazionali).

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