Come risparmiano le famiglie. Cresce l’interesse per l’ESG
In Italia, la maggior parte dei risparmi delle famiglie è ancora depositata nei conti correnti invece che in altre forme di investimento, che solo un italiano su tre sceglie. Preferendo prodotti tradizionalmente considerati sicuri come i conti di deposito. Tuttavia, si registra un aumento dell'interesse per i prodotti "verdi". I dati della Consob rivelano che il 74% degli investitori è ora pronto a scegliere in fondi, azioni ed ETF che siano vantaggiosi per l'ambiente, con un aumento rispetto al 60% del 2019.
La quasi totalità degli intervistati, pari al 92,7%, pensa che l’inflazione resterà alta ancora a lungo, il 64,4% sta intaccando i propri risparmi per fronteggiare gli aumenti dei prezzi. Un’elevata percentuale ritiene che non si registreranno aumenti nelle entrate familiari e, anzi, teme che il tenore di vita si abbasserà. È questa la fotografia degli italiani scattata nel 56° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese.
L’attuale contesto economico aumenta di conseguenza le preoccupazioni e al tempo stesso riduce la volontà e la capacità di risparmiare e di effettuare investimenti di lungo periodo. Ecco una panoramica di come le famiglie scelgono di allocare le risorse finanziarie.
La liquidità sui conti correnti e il ritorno dei conti di deposito
Lasciare le somme di denaro “parcheggiate” sui conti correnti, nonostante i rischi di erosione dei risparmi dettati dal caro-vita, resta l’opzione preferita dagli italiani. Tanto che, complessivamente, la liquidità ha oltrepassato i 2.000 miliardi di euro con un saldo medio sul conto arrivato a superare i 20.000 euro. I recenti rialzi del tasso di riferimento della Banca Centrale Europea, oggi a quota 2%, ha riportato in auge uno dei più tradizionali prodotti di risparmio: il conto di deposito, preferito da chi non vuole rischiare il capitale. Offerti soprattutto da banche digitali, i depositi propongono tassi al rialzo nell'ultimo periodo, anche se ancora non in grado di “battere” l’inflazione all’11,8% registrata a novembre. Le poche proposte sopra il 3% richiedono vincoli anche fino a un lustro.
Tra i benefici apprezzati di questo prodotto finanziario, si contano la tutela degli importi vincolati fino a 100.000 euro grazie al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e la possibilità di scegliere durate relativamente brevi, da pochi mesi a un massimo - nella maggior parte delle proposte - di 5 anni.
Bassa propensione agli investimenti
Risulta ancora bassa, invece, la propensione a orientarsi su altre forme di investimento. Tanto che nell’ultimo anno solo un italiano su tre le ha scelte. Optando, principalmente, i fondi comuni. Ma è stato rilevato anche un maggiore interesse per i prodotti assicurativi e previdenziali, oltre che per le azioni. In diminuzione, invece, il peso di obbligazioni e titoli.
Interesse per i prodotti ESG
Se gli investimenti restano ancora bassi, ad aumentare è però l’attenzione per i prodotti sostenibili, in linea con i criteri ESG (Environmental, Social, Governance). Secondo la Consob (la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa) la quota di investitori disposti a scegliere fondi, azioni ed Etf di questo tipo è passata dal 60% del 2019 al 74% del 2021. Per introdurli nel proprio portafoglio è però fondamentale ottenere una giusta consulenza. Più della metà dei risparmiatori italiani, emerge dall’annuale rapporto dell’istituto di ricerca Censis e di Assogestioni (l'associazione italiana delle società di gestione del risparmio), considera indispensabile, infatti, il supporto e l’assistenza da parte del consulente per comprendere su quale soluzione finanziaria “green” è meglio orientarsi, sulla base del proprio profilo e della propensione al rischio.
Disclaimer Tutti i diritti riservati. Gli articoli, i materiali, i contenuti ed i servizi presenti sulle pagine web raggiungibili da questo indirizzo https://www.deutsche-bank.it/news/detail/dbmagazine sono destinati ad un utilizzo personale e non professionale e non possono essere copiati, trasmessi, pubblicati, distribuiti o sfruttati commercialmente senza l’esplicito consenso scritto del Gruppo Deutsche Bank S.p.A.. Tutti i materiali pubblicati, inclusi a titolo esemplificativo, articoli di informazione, fotografie, immagini, illustrazioni, sono protetti dalle leggi sul diritto d’autore e sono di proprietà dell’editore o di chi legittimamente disponga dei diritti relativi. Le informazioni contenute nel presente documento si basano su fonti ritenute attendibili: tuttavia il Gruppo Deutsche Bank S.p.A. non ha effettuato una verifica indipendente relativa a tali informazioni e declina ogni responsabilità a riguardo. Conseguentemente, nessuna garanzia, espressa o implicita, è fornita, né alcun affidamento può essere fatto riguardo alla precisione, completezza o correttezza delle informazioni e delle opinioni contenute in questo documento. Gli articoli, le ricerche e gli studi pubblicati rappresentano esclusivamente le opinioni e i punti di vista dei relativi autori: esse non riflettono necessariamente le opinioni di Deutsche Bank S.p.A. né di qualsiasi società controllata o consociata del Gruppo Deutsche Bank S.p.A.. Né l’autore né il Gruppo Deutsche Bank S.p.A. possono essere ritenuti responsabili per danni derivanti dall’utilizzo della presente pubblicazione, tranne per quanto è previsto dalla normativa applicabile. Il Gruppo Deutsche Bank S.p.A cercherà in tutti i modi di evitare la pubblicazione di informazioni erronee ed affermazioni che possano in alcun modo essere considerate lesive di diritti di terzi. Le informazioni riportate hanno solo uno scopo informativo, non sono da intendersi, interpretarsi o considerarsi in alcun modo come messaggio promozionale ovvero offerte di vendita o sollecitazioni a sottoscrivere, invito ad acquistare o vendere o come raccomandazione ad acquistare o collocare qualsiasi tipo di strumento finanziario, nè come giudizi da parte del Gruppo Deutsche Bank S.p.A. sull’opportunità dell’investimento in alcuno dei prodotti illustrati, o ricerca in materia di investimenti, né tantomeno costituiscono una raccomandazione ad eseguire alcun tipo di operazione. Quanto ad eventuali richiami di natura fiscale qui contenuti, va rilevato che i livelli e le basi di tassazione a cui fanno riferimento gli articoli pubblicati sono suscettibili di cambiamenti rispetto alla data di pubblicazione e possono incidere sul valore dell’investimento; il Gruppo Deutsche Bank S.p.A. non ha l'obbligo di mantenere aggiornate queste informazioni, né tantomeno di aggiornarle. La distribuzione di questo documento in altre giurisdizioni può essere soggetta a restrizioni e pertanto le persone alle quali dovesse pervenire tale documento si dovranno informare sull’esistenza di tali restrizioni ed osservarle. Ulteriori informazioni sono disponibili su richiesta.
In Italia, la maggior parte dei risparmi delle famiglie è ancora depositata nei conti correnti invece che in altre forme di investimento, che solo un italiano su tre sceglie. Preferendo prodotti tradizionalmente considerati sicuri come i conti di deposito. Tuttavia, si registra un aumento dell'interesse per i prodotti "verdi". I dati della Consob rivelano che il 74% degli investitori è ora pronto a scegliere in fondi, azioni ed ETF che siano vantaggiosi per l'ambiente, con un aumento rispetto al 60% del 2019.
La quasi totalità degli intervistati, pari al 92,7%, pensa che l’inflazione resterà alta ancora a lungo, il 64,4% sta intaccando i propri risparmi per fronteggiare gli aumenti dei prezzi. Un’elevata percentuale ritiene che non si registreranno aumenti nelle entrate familiari e, anzi, teme che il tenore di vita si abbasserà. È questa la fotografia degli italiani scattata nel 56° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese.
L’attuale contesto economico aumenta di conseguenza le preoccupazioni e al tempo stesso riduce la volontà e la capacità di risparmiare e di effettuare investimenti di lungo periodo. Ecco una panoramica di come le famiglie scelgono di allocare le risorse finanziarie.
La liquidità sui conti correnti e il ritorno dei conti di deposito
Lasciare le somme di denaro “parcheggiate” sui conti correnti, nonostante i rischi di erosione dei risparmi dettati dal caro-vita, resta l’opzione preferita dagli italiani. Tanto che, complessivamente, la liquidità ha oltrepassato i 2.000 miliardi di euro con un saldo medio sul conto arrivato a superare i 20.000 euro. I recenti rialzi del tasso di riferimento della Banca Centrale Europea, oggi a quota 2%, ha riportato in auge uno dei più tradizionali prodotti di risparmio: il conto di deposito, preferito da chi non vuole rischiare il capitale. Offerti soprattutto da banche digitali, i depositi propongono tassi al rialzo nell'ultimo periodo, anche se ancora non in grado di “battere” l’inflazione all’11,8% registrata a novembre. Le poche proposte sopra il 3% richiedono vincoli anche fino a un lustro.
Tra i benefici apprezzati di questo prodotto finanziario, si contano la tutela degli importi vincolati fino a 100.000 euro grazie al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e la possibilità di scegliere durate relativamente brevi, da pochi mesi a un massimo - nella maggior parte delle proposte - di 5 anni.
Bassa propensione agli investimenti
Risulta ancora bassa, invece, la propensione a orientarsi su altre forme di investimento. Tanto che nell’ultimo anno solo un italiano su tre le ha scelte. Optando, principalmente, i fondi comuni. Ma è stato rilevato anche un maggiore interesse per i prodotti assicurativi e previdenziali, oltre che per le azioni. In diminuzione, invece, il peso di obbligazioni e titoli.
Interesse per i prodotti ESG
Se gli investimenti restano ancora bassi, ad aumentare è però l’attenzione per i prodotti sostenibili, in linea con i criteri ESG (Environmental, Social, Governance). Secondo la Consob (la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa) la quota di investitori disposti a scegliere fondi, azioni ed Etf di questo tipo è passata dal 60% del 2019 al 74% del 2021. Per introdurli nel proprio portafoglio è però fondamentale ottenere una giusta consulenza. Più della metà dei risparmiatori italiani, emerge dall’annuale rapporto dell’istituto di ricerca Censis e di Assogestioni (l'associazione italiana delle società di gestione del risparmio), considera indispensabile, infatti, il supporto e l’assistenza da parte del consulente per comprendere su quale soluzione finanziaria “green” è meglio orientarsi, sulla base del proprio profilo e della propensione al rischio.
A cura di OFNetwork
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